Tasse rifiuti, Gambarogno fa il punto
Sono in fase di emissione le tasse rifiuti 2018 nel Comune di Gambarogno. Per il Municipio, viste le discussioni in atto, è l’occasione d’informare i cittadini, tramite un volantino e sul sito, di quanto sta avvenendo. “Le Leggi federali e cantonali obbligano i Comuni a pagare le spese del servizio di raccolta, riciclaggio e smaltimento dei rifiuti, prelevando una tassa che deve coprire il 100 per cento dei costi generati”. Per Gambarogno nel 2017 la fattura ammontava a 1,65 milioni di franchi. Visto che il Comune stesso genera rifiuti, per gestione e pulizia delle aree pubbliche, è tollerata dagli organi di vigilanza una riduzione non superiore al 15 per cento della copertura. “Quale conseguenza, siamo obbligati a raccogliere 1,4 milioni annui, pari all’85 per cento dei costi totali, tramite la tassa sui rifiuti”. I gambarognesi erano stati chiamati alle urne due volte per la tassa sul sacco. Ora l’autorità locale deve fare i suoi passi entro la metà dell’anno prossimo, come imposto dal Cantone. Salvo la posticipazione al 30 giugno 2019 dell’entrata in vigore del nuovo sistema di tassazione, “l’ente cantonale di vigilanza sui Comuni ha dichiarato inapplicabili tutte le altre rivendicazioni dei referendisti”, confermando perciò quanto il Municipio aveva già annunciato. “La mancata introduzione della tassa sul sacco ha impedito finora di ridurre i quantitativi dei rifiuti solidi urbani e i relativi costi, ma soprattutto non ha permesso di applicare le diminuzioni delle tasse previste per la ristorazione, l’albergheria, le ditte e le seconde abitazioni di domiciliati ai monti”. Il Municipio, preso atto del risultato dell’ultima votazione del 4 marzo 2018, con l’obiettivo di trovare soluzioni condivise e un consenso allargato, ha istituito una Commissione mista ad hoc per preparare la prossima revisione del Regolamento rifiuti: “I referendisti, invitati a far parte della Commissione, soprattutto per spiegare concretamente come applicare le loro richieste, hanno declinato l’invito, probabilmente poiché le decantate soluzioni erano solo vantate e non attuabili da un profilo del diritto”. In conclusione, l’esecutivo promette che entro il 30 giugno 2019 sarà comunque introdotto il nuovo Regolamento rifiuti, nel rispetto della legalità.