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Mendrisio riduce la velocità

Il Municipio chiede un credito quadro per l’introduzio­ne di zone 30 nei quartieri residenzia­li Analisi e perizie tecniche hanno stabilito 15 zone prioritari­e. Gli interventi saranno effettuati nel corso dei prossimi cinque anni.

- Di Prisca Colombini

Il territorio della Città di Mendrisio si presta in larga misura all’introduzio­ne della zona 30. A confermarl­o sono state le verifiche preliminar­i effettuate negli ultimi anni a seguito di petizioni dei cittadini e atti politici. Terminato il periodo delle analisi, il Municipio ha deciso di passare alla pratica. Sui banchi del Consiglio comunale è infatti di recente arrivata la richiesta di un credito quadro di 1’250’000 franchi. Somma che verrà utilizzata nei prossimi 5 anni per la progettazi­one e introduzio­ne di zone 30 nei quartieri residenzia­li di Mendrisio. Per definire le priorità, spiega l’esecutivo nel messaggio, “sono state identifica­te, tra le zone ritenute, quelle più sensibili quali comparti scolastici e nuclei (conflitto pedoni-veicoli) o zone con forte traffico pedonale”.

Tre livelli di priorità

L’introduzio­ne di una zona 30 è subordinat­a all’allestimen­to di una perizia tecnica. “Non è solamente e sempliceme­nte con la posa del segnale di zona 30 che si riesce a ridurre significat­ivamente la velocità – spiega ancora il Municipio –. Occorre configurar­e in modo adeguato la strada (con la segnalazio­ne delle porte di ingresso e uscita, la demarcazio­ne della precedenza da destra ed eventualme­nte la posa di elementi di arredo e misure fisiche), coinvolger­e e sensibiliz­zare l’utenza e infine effettuare regolari controlli di polizia”. Le zone “ritenute prioritari­e” da realizzare entro i prossimi 5 anni sono al momento 15. Il Municipio le ha divise in tre gradi di priorità e “propone di procedere con le future realizzazi­oni nell’ordine di priorità”. Quelle ritenute più urgenti interessan­o il comparto delle scuole di Arzo; il nucleo e la scuola dell’infanzia di Capolago, Genestreri­o e Salorino; la zona Torre a Mendrisio, il nucleo di Meride e via Turconi a Mendrisio. Nella maggior parte dei casi la limitazion­e della velocità verrà introdotta al termine dei lavori in corso o in programma. Per via Turconi, ad esempio, “occorre attendere la fine del cantiere della nuova ala dell’Ospedale e l’ampliament­o dell’autosilo”. Mentre la sua progettazi­one “riveste carattere prioritari­o”. Le zone inserite nella seconda fascia di priorità interessan­o invece i nuclei di Mendrisio (su via Municipio), Tremona e Somazzo. La terza fascia comprende invece via Vallera a Genestreri­o, Villa Foresta, viale Cantine e via Agostino Maspoli a Mendrisio e il quartiere di Besazio, per il quale “è stato allestito un progetto di massima che comprende vari comparti edificati. Si tratta ora di procedere ai necessari approfondi­menti e successive fasi operative”. Oggi in Città si circola a 30 all’ora nel nucleo e in due vie di Arzo, nel comparto del cimitero di Mendrisio e nel quartiere di Rancate (dove la documentaz­ione tecnica necessaria era stata elaborata già prima dell’aggregazio­ne). Altre progettazi­oni, già concluse o attualment­e in corso, arriverann­o ad Arzo, all’anello stradale di San Martino, nel nucleo, in via Stramonte e via Piffaretti a Ligornetto (vedi sotto), in via ai Grotti a Rancate e lungo le vie Campagnola, Colombera e al Pero di Genestreri­o.

‘E i trasporti pubblici?’

A Ligornetto sono iniziati lunedì i lavori di posa della segnaletic­a per la zona 30. Una “moderazion­e attesa da tempo che vede ora – finalmente – la sua implementa­zione”. In un’interpella­nza al Municipio, la consiglier­a comunale Francesca Luisoni (Ppd) evidenzia però che “durante tutta la fase dei lavori, cioè fino a fine luglio, è stato deciso di sopprimere (completame­nte) il trasporto pubblico da Ligornetto”. Una misura che “si fatica a comprender­e” e che “sta creando numerosi disagi ad abitanti abituati o costretti a spostarsi utilizzand­o il trasporto pubblico”. Al Municipio viene chiesto chi ha deciso questa soppressio­ne, come è stata informata la popolazion­e, se non si tratta di “una misura inaccettab­ile”, perché non sono state proposte alternativ­e alla soppressio­ne e se intende intervenir­e con correttivi.

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TI-PRESS Il credito richiesto al Consiglio comunale è di 1’250’000 franchi

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