L’Alcar Ruote di Manno nella ‘lista nera’ Denunciati per il veleno
“Minacciando la delocalizzazione della produzione, la direzione della Alcar Ruote Sa di Manno è riuscita a imporre ai dipendenti, da anni costretti a notevoli sacrifici, la proroga di un’importante serie di peggioramenti delle condizioni d’impiego. Si tratta di un atto del tutto ingiustificato”. È l’incipit della denuncia del sindacato Unia, che attraverso la ‘lista nera’ online riporta nel dettaglio “i ripetuti abusi a danno del personale di cui l’azienda produttrice di ruote per autoveicoli civili e industriali si è resa protagonista nel recente passato”. L’accordo in vigore dal 1° luglio e per i prossimi cinque anni, è – secondo il sindacato – “un rinnovo di quello siglato nel 2015 dopo la decisione della Banca nazionale svizzera di abbandonare il tasso minimo di cambio franco-euro. Quest’ultimo, oltre a includere i peggioramenti contrattuali introdotti già tra il 2011 e il 2012 in seguito alla prima grande crisi del cambio (dimezzamento delle indennità per i turni, rinuncia a 30 minuti di pausa pagata e di due giorni festivi infrasettimanali retribuiti, flessibilità spinta eccetera), prevedeva un meccanismo di correzione al ribasso dei salari in funzione dell’evoluzione del cambio che ha portato a tagli fino al 10,5%”. La direzione – è l’opinione di Unia – avrebbe fatto ricorso “a una subdola e inaccettabile strategia: in mancanza di argomenti seri viste la situazione congiunturale favorevole e la stabilità del cambio, ha posto il prolungamento come condizione per sottoscrivere un nuovo contratto di locazione dello stabile. Un ricatto a cui ha ceduto anche il sindacato Ocst. Il Municipio di Lugano ha deciso di sporgere una denuncia penale contro ignoti per l’avvelenamento di alcune piante su un fondo di proprietà comunale a Viganello. In occasione degli interventi di rinnovo delle alberature cittadine avvenuti lo scorso autunno-inverno – ha spiegato l’esecutivo – il Verde pubblico ha messo a dimora oltre 120 nuove piante; di queste, 5 sono deperite (un acero campestre e quattro bagolari). In passato, si era resa necessaria la sostituzione nel medesimo luogo di tre alberi per un improvviso deperimento. Al fine di individuare le cause di morte delle piante sono quindi stati fatti analizzare alcuni campioni di tessuto vegetale. I risultati delle analisi hanno evidenziato la presenza in dosi elevate di terbutilazina, un principio attivo presente in numerosi prodotti in vendita nei negozi, avvalorando il sospetto di avvelenamento. A conferma delle evidenze scientifiche, vi è la testimonianza di alcuni residenti nella zona, che hanno sorpreso degli individui muniti di spruzzini nelle vicinanze degli alberi malati.