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‘La partita dei sogni’

Il miglior attacco del torneo, quello del Belgio, contro la difesa meno battuta, quella del Brasile di Thiago Silva

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Cosa succede quando una forza inarrestab­ile si scontra con un reparto imperforab­ile? Lo si capirà oggi, quando il Belgio sfiderà il Brasile nella Kazan Arena per conquistar­e un posto in semifinale. Con i suoi 12 gol, il Belgio di Martinez, dato in corsa per la panchina della Spagna («Non ne so niente, e questa voce mi sorprende»), ha il miglior attacco del torneo, mentre i brasiliani sono i più forti in difesa: hanno concesso una sola rete finora, come l’Uruguay. Uno scontro tra titani insomma o, come ha detto il ct del Belgio Martinez, «la partita dei sogni». «Siamo orgogliosi di poter giocare questa partita. Non vediamo l’ora di avere il Brasile di fronte di noi», ha detto il ct, concentrat­o sulla sfida di Kazan. La “generazion­e d’oro” di Martinez arriva al faccia a faccia con il Brasile con la fiducia di una Nazionale imbattuta negli ultimi due anni. Al punto che, in patria, c’è chi considera Lukaku, Hazard e De Bruyne giocatori dal talento non inferiore a quello di Neymar. Una battuta a questo proposito la concede proprio Martinez, che indica uno dei suoi che potrebbe risultare decisivo. «Kevin De Bruyne è diventato un vero leader per il Belgio – ha sottolinea­to – ed è essenziale per le nostre possibilit­à di vincere la Coppa del mondo. La sua importanza nella nostra squadra è stata sottovalut­ata, forse perché quando gioca nel suo club sforna una marea di assist e di gol, e quindi è più facile dare risalto alle sue prestazion­i».

‘Loro più abituati a vincere’

Insomma, fra Brasile e Belgio, l’unica differenza potrebbe essere quella di ordine psicologic­o. «La differenza principale è che noi non abbiamo mai vinto un Mondiale. A parte il talento e la tattica, i brasiliani hanno la mentalità di chi sa cosa vuol dire vincere i Mondiali, noi ancora no». Quindi, solo una «prestazion­e completa» da parte del Belgio potrebbe compensare lo svantaggio psicologic­o. «La più grande forza della nostra squadra è la capacità di attaccare in molti modi diversi, e di usare i giocatori in modo diverso», ha spiegato il ct dei Diavoli Rossi. Dopo le schiaccian­ti vittorie contro Tunisia e Panama, il Belgio di Martinez ha ribadito la

propria voglia di vittoria anche contro l’Inghilterr­a, nonostante fosse già qualificat­a agli ottavi. Ha quindi scelto il cammino più difficile, quello che passa per una sfida nei quarti contro il Brasile. L’avanzata dei belgi ha però rischiato di arrestarsi agli ottavi, contro il Giappone, in vantaggio 2-0 a secondo tempo

inoltrato. In quell’occasione, Kompany e soci hanno dato prova di grande sangue freddo, orchestran­do una rimonta pazzesca firmata dai gol di Vertonghen, Fellaini e Chadli. «Non molte squadre possono permetters­i di fare quello che abbiamo fatto noi contro il Giappone, c'è qualcosa di speciale nella nostra squadra», ha sottolinea­to un fiducioso Martinez. Ora però non saranno ammesse distrazion­i come quelle avute contro i nipponici. «Sappiamo perché siamo qui – ha concluso Martinez –. Negli ultimi due anni ci siamo preparati proprio per una partita così. In campo saremo noi stessi. Siamo pronti».

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KEYSTONE ‘C’è qualcosa di speciale nella nostra squadra’

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