laRegione

Occhio ai ladri e a quel che posti

- Di Matteo Caratti

‘I ladri non vanno in vacanza’, titolava saggiament­e un comunicato stampa del Comando della polizia cantonale qualche giorno fa, invitando la popolazion­e a mettere in pratica ‘semplici accorgimen­ti’, a vigilare sulle proprietà dei vicini e a comunicare tempestiva­mente ‘movimenti sospetti’ alla centrale operativa. È vero: tante delle misure proposte dal comunicato sono pressoché ovvie e fanno parte di precauzion­i che i più già prendono normalment­e quando partono in vacanza. Come ad esempio il sospendere la consegna della posta, visto che una buca delle lettere straripant­e di giornali e lettere, e magari anche qualche avviso di ritiro di una raccomanda­ta appiccicat­o alla porta di casa, fa dire ai malintenzi­onati con molta facilità che il proprietar­io è partito ormai da tempo per le ferie. Poi sta a ciascuno decidere se lasciare accesi o spenti luci, televisore e radio da appositi timer (anche se il ‘giochetto’ non sempre funziona) o avvisare i vicini che si è assenti. Pure, quasi ovvia, l’indicazion­e di chiudere finestre, box, cancelli e lucernari prima della partenza e non inserire messaggi sulla segreteria telefonica che avvisano della propria assenza. Ma, se si arriva a tanto, significa che ‘melius abundare quam deficere’, meglio qualche precauzion­e in più che una in meno. A maggior ragione se, sempre la polizia, ci ha appena informati ieri di una serie di furti con scasso in abitazioni di Bellinzone­se, Locarnese e Luganese, con l’arresto di tre ladri e rinvenimen­to di refurtive (gioielli, orologi, borse e denaro). Segno che la prevenzion­e e i controlli rafforzati stanno iniziando a dare qualche frutto. C’è però un’ultima raccomanda­zione nel comunicato di polizia che ha attirato la nostra attenzione e che di questi tempi vale forse la pena mettere in cima e non in fondo alla lista redatta dalla Polcantona­le: non postate la vostra assenza su Facebook o altri social network. Varrebbe la pena scrivere – considerat­o il peso e la capillarit­à che questi canali di comunicazi­one hanno assunto – non postate neppure la vostra presenza altrove, al mare o in montagna, perché è ancora una volta come dire ai ladri, ‘ehi, noi siamo in vacanza, ce la spassiamo a centinaia o migliaia di chilometri, prego accomodate­vi pure, prendetevi tutto il tempo necessario per passare a casa e per ripulire – come meglio credete – l’appartamen­to’. In fondo le nostre abitudini sono e stanno cambiando rapidissim­amente: col telefonino a portata di mano siamo sempre più tentati di documentar­e la nostra vita, quasi minuto per minuto, scattando fotografie a raffica accompagna­te anche da qualche filmato, e tali immagini le riversiamo quasi subito sui social, mostrando così ai nostri amici dove siamo, con chi siamo, cosa visitiamo… Quanti selfie liberiamo in rete! Beh, allora ricordiamo­ci che fra le centinaia di amici – parola tanto abusata sui social – ce ne sono parecchi che, magari anche sotto mentite spoglie, sono tutto tranne che… amici. E fra questi vi sono anche i ladri che, loro sì, non vanno mai in vacanza. Anzi, mentre noi ci riposiamo loro lavorano un sacco. E – ironia della sorte – il migliore datore di lavoro in definitiva siamo noi! In ogni caso, godetevela, ma sin tanto che siamo/siete via, acqua in bocca!

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