Tessera unica per lo sci: l’idea resta
Dopo il flop di ‘Inverno in tasca’, si cercano soluzioni. Frapolli: ‘Lavoreremo per un nuovo accordo, ma ad altri prezzi’.
‘Inverno in tasca’ non ha raccolto le 25mila adesioni ritenute necessarie a fare decollare l’iniziativa. «Purtroppo non ce l’abbiamo fatta – si lamenta Eros Mercolli, presidente dell’associazione promotrice –. Ci sono diversi fattori che hanno impedito il raggiungimento del nostro traguardo, ci prendiamo del tempo per valutarli. Giunti a quota 11mila a fine giugno, la decisione di non procedere con questa promozione è stata presa dai proprietari degli impianti». Il progetto, presentato a febbraio, prevedeva un abbonamento unico per i principali impianti di risalita del cantone (stagionale a 199 franchi per gli adulti) e contava sull’appoggio di circa cinquanta Comuni. Inoltre erano previsti sconti in alcuni negozi di sport e agevolazioni in altri centri sciistici in Svizzera. L’auspicio, da parte degli ideatori, era anche dare una spinta alle attività delle regioni di montagna, grazie al beneficio economico che potevano trarre i piccoli commercianti. Ma perché non partire comunque? «Non sarebbe sostenibile finanziariamente, soprattutto per i centri più grossi – risponde Giovanni Frapolli, titolare degli impianti di Bosco Gurin –. A questa tariffa, e con un numero di partecipanti inferiore ai 25mila, sarebbe stato penalizzante». Nessun accordo in vista, dunque... «Noi (intesi Airolo, Bosco Gurin, Cari, Campo Blenio e Nara, ndr) siamo convinti che la strada imboccata, grazie allo spunto dato da ‘Inverno in tasca’, sia quella giusta. Ora ci tocca valutare nuove forme di collaborazione, per assicurarci un’affluenza sufficiente durante la prossima stagione sciistica». Quindi? «Riprenderemo il dialogo a settembre per rilanciare l’idea di una tessera valida per i principali centri del Ticino. Probabile che cambino un po’ le cifre...». Ergo: l’eventuale stagionale costerà più di 200 franchi. L’obiettivo rimane la copertura dei costi di gestione degli impianti. Le società dovranno trovare soluzioni per fronteggiare una situazione delicata, viste le difficoltà riscontrate negli ultimi anni (non da ultimo per la mancanza di neve).