Manifesto e accattoni, ‘ci sono gli estremi di reato’
«Ho appena incontrato alcuni di questi cartelloni (vedi foto a lato, ndr) sparpagliati per la città di Lugano. Di chi è la foto di questo ragazzino? Hanno ottenuto l’autorizzazione per diffondere questa foto? Da chi? Dal minore? Dalla sua famiglia? La polizia di Lugano sa che la città pullula di truffatori che ogni anno rubano centinaia di milioni agli investitori? Sa che questi ragazzini raccolgono qualche centinaio di franchi al massimo? Violazione del principio di proporzionalità che deve essere rispettato in ogni iniziativa da parte dello Stato! È stata violata la privacy di questo ragazzino. È stato violato l’articolo costituzionale sulla protezione dei minorenni». Così segnala al quotidiano ‘laRegione’ l’avvocato ed ex pp, Paolo Bernasconi, che aggiunge: «Trasmetterò il manifesto alla Commissione contro il razzismo perché valuti il caso». Abbiamo girato le domande dell’avvocato Bernasconi al capodicastero Polizia di Lugano, Michele Bertini: «La polemica è vecchia, è già stata approfondita, si vada a leggere la risposta del Municipio all’interrogazione del 2016». L’interrogazione era quella di Fausto Beretta Piccoli, che osservava: “L’immagine del bambino rappresentata ritrae innegabilmente un bambino Rom” e chiedeva all’esecutivo: “Credete che sia giusto e utile individuare automaticamente nei Rom i portatori di questo problema?”. La risposta fornita dal Municipio è, (fu) la seguente: “(...) risulta fuorviante affermare che l’immagine del bambino ritrae inequivocabilmente un bambino Rom. L’immagine invece vuole ritrarre una delle peggiori forme di sfruttamento: quella dell’accattonaggio minorile, constatata, purtroppo, anche a Lugano. (...) Inoltre, si precisa che l’immagine del bambino scelta per la campagna di prevenzione è una foto d’agenzia e più precisamente la numero 94108142, scaricabile a pagamento dal sito www.thinkstockphotos.it, acquistata tramite un abbonamento annuale che l’Agenzia da noi incaricata ha da tempo sottoscritto con il portale. La stessa quindi dispone di regolari diritti d’autore che ne consentono l’uso su supporti stampa o progetti promozionali e tra le parole chiave che la descrivono non si evince nessun riferimento all’etnia Rom». G.G.