All’origine dei trucchi
L’Uft vuole capire quando sono cominciate le manipolazioni presso AutoPostale
L’ufficio federale ha chiesto al presidente del Cda della Posta di fornire la documentazione sulla pratica contabile nel periodo antecedente al 2007
Grazie a trucchi contabili, AutoPostale ha incassato sovvenzioni pubbliche non dovute per circa 100 milioni di franchi tra il 2007 e il 2015. A questi dovrebbero aggiungersene un’altra trentina per il biennio 2016-2017. E forse anche molti altri, se si scoprirà che la prassi sistematica e illecita in voga nella filiale della Posta ha avuto inizio ben prima del 2007. È proprio questo che l’Ufficio federale dei trasporti (Uft) vuole appurare. L’organo di sorveglianza ha chiesto alla Posta di fornire chiarimenti sull’uso delle sovvenzioni pubbliche per AutoPostale in questo periodo. Lo ha reso noto ieri mattina una sua portavoce alla radio svizzero-tedesca Srf. Questa settimana l’Uft ha spedito una lettera al presidente del Consiglio di amministrazione (Cda) dell’ex regia federale Urs Schwaller. Nella missiva viene richiesto di fornire agli organi della Confederazione la documentazione sulla pratica contabile con i fondi pubblici relativa agli anni precedenti al 2007. Ci sono diversi indizi in base ai quali conviene esaminare anche quel periodo, ha precisato Olivia Ebinger alla trasmissione ‘Heute Morgen’. Secondo la radio la Posta dovrebbe rendere pubblica la documentazione entro il prossimo autunno, al fine di fornire piena trasparenza – come d’altronde promesso dai vertici della società – su quanto successo. A metà giugno Urs Schwaller aveva già indicato che gli imbrogli di AutoPostale sono probabilmente iniziati già alla fine degli anni 90. Anche nel rapporto di indagine commissionato dalla Posta allo studio legale Kellerhals Carrard, pubblicato l’11 giugno, si parla di trucchi contabili a partire dal 1998. Negli scorsi giorni si è saputo che dal 2007 al 2012 AutoPostale ha tenuto un quadro contabile incompleto delle attività in Francia e Liechtenstein, ‘dopate’ con una settantina di milioni di franchi di sovvenzioni percepite in maniera illecita. Lo scandalo ha portato a diverse dimissioni, tra le quali quelle della direttrice della Posta Susanne Ruoff, del vicepresidente Adriano Vassalli e di diversi manager di AutoPostale. Anche l’attuale presidente del Cda della Posta non dorme sonni tranquilli. Lo stesso Urs Schwaller ha affermato che, col senno di poi, avrebbe oggi un atteggiamento più critico, o perlomeno meno passivo, riguardo alle prassi illecite delle quali – stando alla ‘SonntagsZeitung’ – era venuto a conoscenza già due mesi e mezzo dopo la sua nomina al vertice della Posta alla fine di aprile del 2016.