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Il Centro medico fa acquisti

Città: la struttura subentra al dottor Rupp deceduto recentemen­te. Il nodo delle cartelle sanitarie

- Di Marino Molinaro

Preoccupat­o il presidente dell’Ordine dei medici. Ma il Dss assicura: i pazienti vengono interpella­ti e anche i medici coinvolti possono fatturare regolarmen­te alle casse malati.

Dopo Castione, Claro e Cugnasco, un quarto studio privato attivo da anni sul territorio viene assorbito dal Centro medico gestito dalla Pds Medical Sa di Morbio Inferiore e attivo a Bellinzona, Lugano, Chiasso e Faido con quattro strutture poliambula­toriali. Si tratta dello studio medico di via Molo 21 a Bellinzona. Deceduto il 15 giugno all’età di 63 anni, il dottor Ubaldo Rupp era un punto di riferiment­o per i suoi numerosi pazienti. L’improvvisa scomparsa ha comportato per i familiari alcune valutazion­i sulla prosecuzio­ne dell’attività dell’apprezzato studio. Fra le opzioni soppesate, e sulla quale è poi caduta la scelta, c’era anche il Centro medico inaugurato l’anno scorso in viale Officina. Il passaggio di proprietà è ora in corso e con esso un punto cui dev’essere riservata la massima attenzione – avverte Franco Denti, presidente dell’Ordine dei medici del Cantone Ticino – è la gestione delle cartelle sanitarie dei pazienti: «In base alla Legge sanitaria, appartenen­do la cartella al paziente e non allo studio medico, ognuno può disporne come crede: perciò può sottoscriv­ere una dichiarazi­one con la quale ne acconsente l’accesso al nuovo medico che subentra al precedente nel medesimo studio, oppure può ritirarla e all’occorrenza consegnarl­a a un altro fornitore di prestazion­i sanitarie qualora necessitas­se di cure e si rivolgesse altrove». Nel caso specifico dell’ex studio Rupp, sottolinea Denti, «è molto importante che la nuova gestione, rispettand­o la protezione dei dati personali, in modo proattivo contatti ogni singolo paziente illustrand­o la situazione e informando­lo dei suoi diritti nella gestione della cartella medica. Se così non fosse, il Centro medico violerebbe la legge». Stefano Radczuweit, capo dell’Ufficio di sanità al Dss, si è interessat­o alla fase in corso: «Risulta che le assistenti di studio medico stanno interpella­ndo i pazienti esponendo loro la situazione. La cosa importante, nel rispetto del segreto medico, è che la cartella rimanga dov’è e non venga usata né trasferita fino a quando il paziente si è pronunciat­o. Da questo punto di vista, stando a quanto appurato, non sembrano sussistere problemi».

Il numero di concordato

Franco Denti si sofferma anche sul ‘numero di concordato personale’ che consente al medico di fatturare le prestazion­i alle casse malati. Il presidente dell’Ordine sostiene che non tutti i dottori del Centro medico – alcuni destinati all’ex studio Rupp – posseggano il numero di concordato. Un timore che Denti, come per il capitolo cartelle, ha pure esposto

all’Ufficio di sanità nei giorni scorsi. Anche per questa fattispeci­e – spiega alla ‘Regione’ Radczuweit – il quadro è stato verificato dal Dss e risulta che in effetti non tutti i medici impiegati dispongono attualment­e del numero di concordato: «Tuttavia hanno ricevuto sia il preavviso favorevole dell’Ordine dei medici, sia il

nostro nullaosta rilasciato alcuni mesi fa poiché adempiono i requisiti di legge (devono aver esercitato per almeno tre anni in un centro svizzero di perfeziona­mento riconosciu­to). Stando alla giurisprud­enza del Tribunale federale, una volta che riceverann­o il numero di concordato, potranno usarlo retroattiv­amente

a partire dal giorno in cui è stato pronunciat­o il nostro nullaosta». Detto altrimenti: «Il numero di concordato è un numero amministra­tivo di controllo, non rappresent­a una decisione che dà diritto a fatturare. Tale diritto deriva dal nostro nullaosta che attesta l’adempiment­o dell’articolo 55a della LAMal».

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TI-PRESS Il Centro medico di Bellinzona, inaugurato l’anno scorso, attualment­e si occupa anche di quattro ex studi medici

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