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Ritornava un rondone al nido

Una colonia di questi uccelli migratori trova rifugio nella chiesa di Verscio. Non senza rischi... Lettera della Stazione ornitologi­ca di Sempach al Consiglio parrocchia­le: grosse morìe di esemplari si sono registrate la scorsa estate a causa dei temporal

- Di David Leoni

“Bussate e vi sarà aperto”. Citazione tratta dal Vangelo di Luca (11, 9-10). Vale anche se siete dei rondoni e avete scelto, quale dimora estiva, la Chiesa parrocchia­le di San Fedele, a Verscio (Terre di Pedemonte). Proprio lì è solita insediarsi, da qualche decennio a questa parte, una nutrita colonia di questi piccoli uccelli migratori la cui diffusione, in Europa, risulta essere in forte calo. Al punto da temere una loro scomparsa (la specie è inserita nella lista rossa di quelle minacciate). Complice anche la distruzion­e dei loro siti di nidificazi­one e la modernizza­zione degli edifici che non offrono più ripari sicuri (sottotetti, buchi nei muri, feritoie) in cui riprodursi dopo il lungo ed estenuante viaggio che, dall’Africa del Sud, li porta alle nostre latitudini. A spingere la Stazione ornitologi­ca di Sempach a prendere contatto, tramite lettera, con la Parrocchia pedemontan­a è però un altro problema. Quello cioè, della morìa, la scorsa estate, di numerosi esemplari di questi piccoli uccelli migratori i cui corpicini sono stati ritrovati nei tombini e nelle gronde dell’edificio religioso. Una morte, è stato appurato, causata dalle forti precipitaz­ioni legate ai temporali. Sì perché – spiegano da Sempach – i rondoni hanno scelto di nidificare sopra alla grondaia. Le forti piogge hanno in pratica spazzato via i nidi con gli esemplari piccoli e i loro genitori, facendoli scivolare (e poi affogare) nei canali di scolo delle acque meteoriche. “Purtroppo le caratteris­tiche fisiche di questi uccelli – rilevano gli ornitologi lucernesi – non sono loro di aiuto; il loro nome, in latino, Apus Apus si rifà al termine apodo (cioè senza piedi), poiché hanno delle zampette cortissime che non permettono loro di camminare sul terreno. Figuriamoc­i di mettersi in salvo quando il pericolo “acqua alta” è imminente.

Una maglia metallica per consentire

agli uccelli di salvarsi

Cosa fare, a questo punto, per evitare una strage ogni qual volta che si presentano nubi grigie minacciose all’orizzonte? La soluzione arriva da uno stratagemm­a adottato, con successo, in un’abitazione, sempre a Verscio. A brevettarl­o, Marisa Paganetti, amante degli animali, capace di salvare dalla furia delle acque un centinaio di esemplari di rondoni. Storia di diversi anni fa. Con l’aiuto di un lattoniere l’interessat­a ave-

va fatto inserire delle piccole lamine a maglia nelle grondaie. Le stesse consentiva­no ai volatili di aggrappars­i e di guadagnare il bordo dei canali. “Si tratta di un accorgimen­to molto semplice, – si legge nella lettera – che non costa molto e che ha dimostrato tutta la sua efficienza”. Onde per cui può fare scuola

altrove. Da qui l’invito, rivolto al Consiglio parrocchia­le, affinché faccia installare queste piccole lamine (con la Stazione di Sempach pronta a dare una mano a coprire i costi, se del caso). “La Chiesa di Verscio sarebbe la prima in Svizzera ad applicare questo sistema di difesa dei rondoni. Un progetto esemplare che merita tutta l’attenzione e di essere documentat­o per futuri interventi legati a casi analoghi”. Non ha perso tempo il Consiglio parrocchia­le di Verscio che, sensibile alla protezione della natura, ha dato seguito all’invito e fatto installare – cronaca di queste settimane – le apposite lamine.

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TI-PRESS La chiesa di Verscio, pronta ad accogliere i suoi ospiti

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