Tracce di ‘coca’ in dogana
Non si ferma la lotta al traffico di stupefacenti a cavallo del confine tra Svizzera e Italia. Interventi del Corpo delle guardie di confine che spesso vanno a segno e talvolta, invece, non portano (totalmente) ai frutti sperati. Come nel caso di ieri mattina al valico autostradale di Chiasso-Brogeda dove il controllo di un’auto ha portato a un parziale, se così può essere definito, successo. Stupefacente in sé, stando a nostre informazioni, non ne è stato trovato ma l’auto, con targhe olandesi, sicuramente è già stata utilizzata per questo scopo. Il tutto è avvenuto prima delle 10, quando gli agenti in servizio al valico hanno deciso di approfondire i controlli nei confronti dell’autista, un cittadino originario del Nord Africa. Il test effettuato dalle guardie ha permesso di rinvenire alcune tracce di cocaina sulle mani dell’uomo che, di conseguenza, è stato fermato per approfondimenti. Al Gruppo Specialisti Visite è toccato il resto: ovvero individuare un possibile nascondiglio atto a trasportare la droga. Ricettacolo che effettivamente c’era ed era posizionato nella zona anteriore del lato passeggero. Questo, una volta scoperto e aperto, è stato però trovato vuoto. Senza contenuto, come detto, ma le analisi hanno permesso di appurare che al suo interno vi sia già stata depositata cocaina. L’attenzione alla frontiera, dunque, è sempre ai massimi livelli. Le Guardie di confine lo hanno d’altronde dimostrato poche settimane fa quando, sempre al valico autostradale di Chiasso-Brogeda, sono riuscite a mettere le mani su oltre 12 chilogrammi di eroina (vedi ‘laRegione’ del 18 giugno). In quel caso, a finire in manette è stato un 42enne cittadino francese domiciliato nel Canton Zurigo. L’uomo stava trasportando l’ingente stupefacente in un vano creato ad hoc tra il sedile posteriore e il bagagliaio.