laRegione

Un mito che resiste dal 1950

Domani si gareggerà a Silverston­e, con le sue curve a tavoletta

- Di Paolo Spalluto

Era il 13 maggio del 1950, su questa pista di un aeroporto della Raf con qualche modifica si corse il primo Gp di Formula Uno della storia e salvo alcune annate, di base la casa resta qui nel cuore del Northampto­nshire. Qui si viaggia spesso a oltre 240 km/h di media, molte curve si prendono a tavoletta, tanto da avere suggerito a Bottas e ai suoi meccanici di cambiare il propulsore dopo la botta di calore di Zeltweg, mandarlo al controllo totale per poi montarlo a Hockenheim. Rammentiam­o che il finlandese ha raggiunto il limite di tre unità motrici in una stagione, il cui cambio è consentito senza incorrere in penalità. Stowe, Club, Woodcote sono nomi di curve mitiche che hanno scritto pagine di storia assoluta e splendente, qui nel 1951 Gonzales regalò la prima vittoria alla Ferrari e ieri Vettel ha regalato un vero show, realizzand­o il primo tempo delle libere. Suggeriamo sempre molta prudenza nei giudizi di questi dati che sono spesso fallaci rispetto a quello che accadrà oggi in qualifica e poi in gara, ma vero è che in generale il venerdì non è mai il giorno migliore in termini di cronometro per Maranello. Complice l’oggettiva preoccupaz­ione in casa Mercedes-Benz che l’upgrade 2.1. sia potente e riuscito, ma metta in difficoltà la respirazio­ne e il raffreddam­ento del propulsore, per la Ferrari è questo il momento di spingere per cercare una prestigios­a vittoria in casa di Hamilton. Lo stesso Hamilton avrebbe voluto annunciare in terra amica il prolungame­nto del contratto, ma ovviamente in una situazione di bel risultato complessiv­o. Le voci che si sono rincorse su un suo possibile ritiro saranno in futuro strettamen­te legate ai rumors sempre più forti che vedono la casa di Stoccarda in procinto di ritirarsi dalla Formula Uno, in contempora­nea con il cambio al vertice tra Zetsche e il suo successore, si dice Källenius. Come sempre, molto bene Leclerc, ieri decimo. Certo, se leggete i tempi qui a fianco vedrete che si parla di due secondi tra lui e Vettel. In questo divario sta, secondo noi, l’aspetto sul quale la F1 si sta incastrand­o. Da un lato i sette piccoli team vogliono un avviciname­nto, con budget contenuti e sviluppi possibili: dall’altro le tre big usano la forza economica per aumentare il divario. Metterli d’accordo non sarà facile. Renault ha tenuto ieri a ribadire che sino alla fine sosterrà la Red Bull nella sua rincorsa al titolo e certo non deve avere fatto piacere la rottura di Verstappen in apertura di seconde libere. In ogni caso qui non potranno essere protagonis­ti, come detto in apertura, troppa potenza da scaricare insieme ad un’aerodinami­ca ben ricercata.

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TI-PRESS/PUTZU Kimi Raikkonen

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