IL PRIMO A USCIRE, L’UNDICENNE TLE
C’è anche Nattawut, il più piccolo del gruppo con i suoi 11 anni, nel primo gruppo dei 4 baby calciatori che, dopo due settimane, sono tornati a vedere la luce, uscendo dall’incubo della grotta di Tham Luang. Il suo soprannome è Tle e nella squadra ha un ruolo importante, quello di punta. Insieme a lui sono spuntati dai cunicoli anche le faccine di Prajak Sutham (14 anni), Pipat Bodhi (15), Peerapat Lompiangchai (16), tra la gioia, le grida e gli applausi di tutti coloro che da 15 giorni aspettavano il miracolo. Loro quattro sono in salvo, i compagni si spera lo saranno oggi quando riprenderanno le operazioni di recupero. Stanno abbastanza bene, considerando le condizioni estreme in cui sono sopravvissuti nella grotta, anche se per uno è stato necessario il trasporto in eliambulanza. Sono tutti ragazzi della comunità locale, che giocano a calcio dopo scuola tra le montagne vicino al confine con la Birmania. Prajak, ‘Note’ per gli amici, si alterna tra la porta e il centrocampo, Pipat – detto ‘Mark’ – per ora si unisce semplicemente agli allenamenti. La mamma lo aspettava all’uscita, sono giorni che dorme fuori dalla grotta. “Appena ho sentito il suo nome mi è scoppiato il cuore di gioia”, ha detto la madre ai media sottolineando che “non vede l’ora di riabbracciarlo”. Suo figlio, ha raccontato, ama il calcio da sempre: tirava calci al pallone già all’asilo e indossa tutti i giorni le maglie delle squadre, alternando i vari club.