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Proposta perdente, qualunque sia il vero scopo

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Senza volerci addentrare nell’aspetto costituzio­nale della proposta Asf di impedire l’accesso alla Nazionale a chi detiene una doppia nazionalit­à, un paio di consideraz­ioni le si possono buttare lì. Bisogna in primo luogo capire quale scopo si vuole raggiunger­e: una fedeltà alla Svizzera che ci metta al sicuro da altri aquile svolazzant­i sui campi da gioco, oppure la difesa del programma di formazione elvetico affinché i costosi investimen­ti non vadano a beneficio di altre Nazionali? In entrambi i casi la proposta dell’Asf sembra irrealizza­bile e ipocrita. Non è certamente rinunciand­o a un passaporto che si taglia il cordone ombelicale tra un ragazzo e la sua terra di origine. Xhaka e Shaqiri si sarebbero comunque trasformat­i in aquile, perché il loro legame con il Kosovo va al di là del colore di un documento, a prescinder­e da quanto si sentano appartenen­ti alla comunità elvetica. Rinunciand­o alla loro nazionalit­à d’origine, i “segundos” diventereb­bero svizzeri “puri”, ma in casa con i genitori continuere­bbero a parlare albanese, spagnolo, turco, croato, serbo e continuere­bbero a preferire kebab, burek, paella e cevapcici a bratwürst e rösti... Si vogliono solo “svizzeri veri”? Si stabilisca una sorta di certificat­o di “svizzeritu­dine” per cui solo chi è elvetico da una numero prestabili­to di generazion­i possa vestire la maglia rossocroci­ata. Soluzione non nuova: ci sembra di averla già sentita un’ottantina di anni fa in Italia e Germania... Secondo aspetto: un solo passaporto potrebbe “salvare” il nostro sistema formativo? Forse sì, ma dovremmo scordarci Mondiali ed Europei (che portano soldi anche e soprattutt­o a favore della formazione), perché con i Müller e gli Schmid il calcio svizzero è sempre rimasto ai margini dei valori internazio­nali. E prima si impone ai ragazzi una scelta definitiva, più loro opteranno per la nazione d’origine, sotto il peso opprimente della volontà dei genitori. Decidere di testa propria a 21 anni è difficile (lo dimostra il caso Rakitic, forzato a vestire la maglia croata), farlo a 14 anni è praticamen­te impossibil­e. SEBA

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