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Avanti così, con attenzione

Roger Federer vuole continuare a eccellere a Wimbledon, mentre i tifosi sognano la finale contro Nadal

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Roger Federer inizia la seconda settimana a Wimbledon con il pieno di fiducia e di energia fisica: nelle prime tre sfide del torneo non ha perso nessun set e non ha dovuto salvare nessuna palla di break. Non ha mai concesso più di due punti in un turno di servizio (l’ultima volta che perse la battuta fu in semifinale l’anno scorso contro Berdych; da lì ha inanellato 67 turni consecutiv­i di servizio senza break). È già la nona volta che il quasi trentasett­enne approccia la seconda metà del torneo londinese senza aver ancora lasciato per strada un set. Quattro volte era poi riuscito a conquistar­e il titolo (2004, 2006, 2007 e 2017, anno in cui non perse un set, nemmeno nella seconda settimana), mentre altre quattro volte aveva poi subito una sconfitta (in finale nel 2008 e nel 2014 contro Nadal e Djokovic, ai quarti nel 2011 contro Tsonga e nel 2016 in semifinale contro Raonic). Imporsi nel suo giardino non sarà evidente, per Federer che deve innanzitut­to superare (oggi alle 14) la resistenza del francese Adrian Mannarino (testa di serie 22, superato in tutti e cinque i precedenti), bravo in particolar­e alla risposta. Nei quarti il Sommo potrebbe poi trovarsi un rivale insidioso, che sia Kevin Anderson o Gael Monfils (il francese ha sempre vinto le sfide con il sudafrican­o). In semifinale sarebbe poi la volta di Milos Raonic o John Isner, entrambi molto pericolosi alla battuta.

Verso la rivincita della leggendari­a sfida del 2008

La finale più attesa e gettonatis­sima vedrebbe il basilese sfidare Rafael Nadal, che tuttavia nella sua parte di tabellone ha rivali del calibro di Juan Martin Del Potro e Novak Djokovic. Se Federer e Nadal si ritrovasse­ro all’ultimo atto si tratterebb­e della rivincita della finale 2008, alla quale Federer si presentava come campione in carica (cinque vittorie di finale), ma sconfitto 6-4 6-4 6-7 6-7 9-7 in un duello epico, catalogato a giusta ragione tra le finali più belle di sempre. Federer aveva peraltro battuto il maiorchino nelle due precedenti edizioni, ma era reduce dalla netta sconfitta nella finale del Roland Garros (6-1 6-3 6-0). Rafa stesso non si è dichiarato entu-

Il torneo entra nel vivo

siasta dell’eventualit­à di affrontare lo svizzero (che lo ha sconfitto negli ultimi cinque scontri diretti). «Sarebbe bello riuscire a tornare in finale (dal 2011 il maiorchino non supera gli ottavi di finale, ndr), ma se ciò dovesse accadere, non mi dispiacere­bbe affrontare un avversario più abbordabil­e». Anche Federer teme la sfida con il suo più grande rivale. «La seconda settimana è più semplice per gli specialist­i della terra battuta, in quanto i rimbalzi sono più alti». Tuttavia il numero due al mondo sembra avere superato la sudditanza psicologic­a verso lo spagnolo che lo ha attanaglia­to a lungo, anche se per vincere per la nona volta il torneo dovrà elevare ulteriorme­nte la qualità del suo gioco.

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