Carlo Verdone: ‘Avrebbe meritato più rispetto per il suo lavoro’
Malgrado i dardi della critica cinematografica non abbiano mai fatto sconti alla sua produzione, molte sono state le parole di cordoglio in ricordo di Carlo Vanzina e del suo lavoro riversate su social o a mezzo stampa. Da più parti, infatti, e Carlo e i suoi lungometraggi sembrerebbero ora sulla via revisionistica di rivalutazione e apprezzamento a posteriori. Fra le molte voci riportiamo alcuni estratti di un’intervista a Carlo Verdone, attore e regista, suo amico, che ne ricorda soprattutto il capitale umano. “Gentile, pacato, riflessivo, mai volgare, ma anche un regista d’altri tempi e un artista che avrebbe meritato più rispetto da parte della critica per il suo lavoro”. “La particolarità di Carlo – continua il regista e attore romano – era che aveva il grande dono della pacatezza, grande distinzione e premura per le persone. Sembrava silenzioso, ma se interrogato sul passato tirava fuori aneddoti molto divertenti. Aveva infatti cominciato molto presto a fare il regista con il padre Steno, Monicelli e tanti altri, e così ne aveva di cose da raccontare. Era sempre molto piacevole parlare con lui”. La pacatezza che lo distingueva ne faceva un cineasta di altri tempi, per Verdone le chiacchiere scambiate con Vanzina lo catapultavano in un’epoca passata.
Una critica poco disponibile
Per quanto riguarda la critica sempre poco disponibile nei confronti delle commedie dei fratelli Vanzina, “ogni tanto ne parlavamo e lui era molto dispiaciuto. Carlo credeva ci fosse bisogno anche di un cinema di evasione e, va detto, lui ha raccontato con grande bravura il mondo dei giovani degli anni Ottanta come il suo ambiente. E lo ha fatto sempre con un grande senso di pulizia, di educazione, senza volgarità. Era sempre delicato con il racconto che stava affrontando – chiosa Verdone – e, sicuramente, meritava più rispetto da parte della critica. Nonostante tutto, aveva la forza di andare avanti con grande saggezza”.