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La plastica, una catastrofe planetaria che inizia

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A mettere a rischio la vita dell’uomo sulla Terra non c’è solo il riscaldame­nto climatico, ma anche la dispersion­e irresponsa­bile della plastica nell’ambiente. Questo non mette in pericolo solo la natura, ma l’esistenza stessa della specie umana. Molte specie si sono estinte, ma quella umana rischia di essere la prima ad auto-distrugger­si. La plastica con le sue micro e nano-particelle, non sta contaminan­do solo fiumi, laghi e oceani ma addirittur­a gli organi vitali del nostro corpo. Le conseguenz­e sono ancora sconosciut­e, ma destano molta preoccupaz­ione. Purtroppo però, malgrado i dati ed i fatti sono oramai evidenti, sul pianeta si continua a trascurare il problema, utilizzand­o in maniera sconsidera­ta la plastica “usa e getta”. L’esempio pratico lo abbiamo attualment­e nei cosiddetti villaggi di “Public Viewing” durante i Mondiali di calcio. Qui l’usa è getta è imperante. Okkio, cerca da tempo di sensibiliz­zare gli organizzat­ori di eventi e feste a rinunciare all’usa e getta per soluzioni più sostenibil­i. L’effetto è però deludente, specialmen­te quando ci si dice: perché farlo se non c’è nessun obbligo? Bruciare la plastica nell’incenerito­re non è per niente una buona soluzione. Difatti 100 kg di plastica bruciata producono 30 kg di scorie altamente inquinati, vari gas malsani e ben 300 kg di CO2, il gas responsabi­le del riscaldame­nto climatico. La plastica, quindi, contribuis­ce alla catastrofe planetaria in atto. Per evitare l’usa e getta le soluzioni ci sono, vedi l’uso di materiali compostabi­li con relativo compostagg­io finale, o meglio ancora, il multiuso acquistato o noleggiato. Ricordo che da un anno esiste anche in Ticino una ditta che offre questi tipi di soluzioni. Per info: tiokkio@gmail.com è a disposizio­ne.

Daniele Polli, co-coordinato­re e segretario di Okkio

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