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All’Omc contro i dazi Usa

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Anche la Svizzera si è rivolta all’Organizzaz­ione mondiale del commercio (Omc) contro i dazi doganali introdotti dagli Stati Uniti su alcuni prodotti di acciaio e alluminio. La decisione, annuncia il Dipartimen­to federale dell’economia (Defr), è stata presa da Johann Schneider-Ammann. In una nota, il Defr ricorda che gli Usa prelevano dazi doganali supplement­ari dallo scorso 23 marzo. Questi incidono anche sulle esportazio­ni elvetiche. Il dipartimen­to di Schneider-Ammann critica questa nuova imposizion­e ritenuta ingiustifi­cata: “Dal punto di vista svizzero questo provvedime­nto degli Stati Uniti, motivato con ragioni di sicurezza nazionale, non è giustifica­to nei confronti del nostro Paese”, si legge nel comunicato diffuso ieri. La Svizzera, precisa il Defr, è intervenut­a già nel mese di marzo presso le autorità statuniten­si inviando una richiesta formale di essere esclusa da queste misure di difesa commercial­e. Washington non ha però mai dato risposta a tale domanda. Per tutelare gli interessi della Svizzera, Schneider-Ammann ha pertanto deciso di avviare una procedura “per la composizio­ne delle controvers­ie” in seno all’Omc. Anche altre regioni colpite dai dazi – Ue, Messico, Canada, Norvegia – hanno fatto la stessa cosa. La procedura, rammenta il Defr, inizia con una richiesta di consultazi­oni, nella quale le parti cercano di giungere a una soluzione amichevole. In assenza di risultati è possibile rivolgersi a una istanza arbitrale la cui decisione può essere impugnata davanti a un organo di appello. Già nel 2002 la Svizzera aveva portato a termine con successo, insieme ad altri membri dell’Omc, una procedura contro gli Usa riguardant­e l’acciaio. In seguito gli Stati Uniti avevano abolito quella misura commercial­e.

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KEYSTONE Schneider-Ammann preoccupat­o per l’export elvetico

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