Agenda 2030, l’ora del bilancio
Le Ong criticano il rapporto governativo. L’Ust rileva ‘evoluzioni contrastate e spesso contraddittorie’
Ventisei degli 85 indicatori elaborati per misurare l’attuazione in Svizzera non presentano un andamento conforme agli obiettivi
“Evoluzioni contrastate e spesso contraddittorie” in merito agli obiettivi perseguiti. Le ha rilevate l’Ufficio federale di statistica (Ust) pubblicando per la prima volta i risultati del sistema di monitoraggio dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile che compongono l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite (cfr. scheda sotto). Il rilevamento consente una lettura più articolata del rapporto adottato il 20 giugno dal Consiglio federale. Un rapporto – criticato dalle organizzazioni non governative elvetiche – che la ministra dell’Ambiente Doris Leuthard illustrerà martedì a New York al Forum politico di alto livello sullo sviluppo sostenibile dell’Onu. Ottantacinque indicatori sono stati elaborati allo scopo di seguire dal punto di vista statistico l’attuazione degli obiettivi dell’Agenda 2030 in Svizzera. In una nota diramata ieri, l’Ust afferma che quasi la metà di questi (39) confermano sviluppi conformi agli obiettivi, 14 rivelano una tendenza contraria, mentre per 12 non si registra alcuna evoluzione significativa (una ventina di indicatori non può ancora essere valutata, dice l’Ust). L’Ufficio federale di statistica osserva “evoluzioni contrastate e spesso contraddittorie” in merito agli obiettivi perseguiti e spiega – esempi alla mano (cfr. sotto) – che ogni indicatore risulta più preciso se messo in prospettiva con altri. I risultati pubblicati ieri suggeriscono una lettura più complessa del rapporto sull’Agenda 2030 adottato di recente dal Consiglio federale. L’esecutivo ritiene che, pur se restano margini di miglioramento, la Svizzera abbia già integrato bene in molte politiche settoriali e basi legali gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu. Il bilancio tracciato nel 2017 mostra che la Svizzera ha fatto “enormi” progressi, evidenzia il governo in una nota. Infatti, occupa posizioni di riguardo nel confronto internazionale in vari settori (protezione dai pericoli naturali, coesione sociale, qualità di vita ecc.). Il Consiglio federale non passa sotto silenzio le diverse sfide che attendono la Confederazione. Ad esempio: lo sfruttamento di risorse, calcolato in base alla popolazione mondiale, rimane troppo elevato, così come l’impatto su abitanti e ambiente di altre nazioni. Non è stata al momento raggiunta neanche la parità salariale completa fra sessi. Alle Ong non basta. L’immagine dello sviluppo sostenibile che emerge dal rapporto governativo è a loro parere “troppo rosea”. La piattaforma Agenda 2030 – che riunisce 40 organizzazioni non governative – è convinta che si possa fare molto di più. Preoccupata e delusa dal rapporto del Consiglio federale, la scorsa settimana ne ha pubblicato uno suo.