Pila, tra zelo e vecchie abitudini
Qualche frizione tra gli utenti dell’impianto e le Fart dall’introduzione del nuovo regolamento Controlli e disposizioni indigesti a diversi abitanti della frazione. Che lamentano pure la maleducazione dei villeggianti svizzero-tedeschi.
Pila, piccola frazione centovallina raggiungibile unicamente in funivia o, in alternativa, a piedi lungo i comodi sentieri d’accesso. Sì perché lassù, a oltre 560 m di quota, di strade carrabili non ne sono mai giunte. Un sogno a lungo cullato dai pochi abitanti della località ma sempre rimasto tale. L’impianto via fune è a disposizione di chi ha scelto di risiedervi tutto l’anno e degli escursionisti che da Pila muovono per le loro passeggiate nella natura. «Negli ultimi tempi, tuttavia, dopo il pensionamento del responsabile del suo funzionamento, le cose sono cambiate in peggio» – raccontano Cinzia, Giorgio e Augusto Gaiardelli, che lassù sono “di casa”. Pomo della discordia, le nuove disposizioni per l’utilizzo del mezzo di risalita introdotte dalle Fart, le quali hanno creato parecchio malumore scombussolando quelle che erano, fino a poco tempo fa, le “abitudini” degli utenti. «Una sala d’attesa alla stazione di partenza di Intragna chiusa, innanzitutto, non è certo ideale per i viaggiatori. Chi arriva qui e vuole depositare, anche solo per un attimo, i propri bagagli quando non ci sono gli addetti, come fa?» – attacca Giorgio –. «Inoltre la manutenzione delle stazioni (soprattutto quella intermedia di Pila) è lacunosa». A infastidire i fruitori centovallini è però, più che altro, l’atteggiamento, giudicato un po’ troppo zelante, del nuovo operatore dell’impianto, poco incline a “chiudere un occhio”. «Ci viene ad esempio vietata ogni possibilità di affissione. Abbiamo sempre promosso le nostre sagre quassù appendendo, per alcuni giorni, i volantini nelle stazioni, così da informare l’utenza e i turisti. Dopotutto è anche nell’interesse delle Fart attirare viaggiatori sulle cabine» – prosegue il “portavoce” del malcontento. Altro tasto dolente, la lotta agli abusi sulla funivia che, di principio, serve esclusivamente al trasporto di persone e non di materiale: «Accettiamo che facciano i controlli. Ci dà però fastidio che vengano fatti sbirciando nelle borse. Non siamo in dogana, dopotutto! E cosa dire dei viaggiatori che non pagano la corsa?». Di queste e altre lamentele è stata informata la direzione delle Fart. Della problematica è dunque a conoscenza il suo direttore, Claudio Blotti: «Non nascondo che il cambio dell’operatore abbia suscitato qualche malumore. Nel corso del 2017 mi sono state sottoposte le prove di diversi abusi compiuti nelle fasce fuori orario. Per questo, dal 1° gennaio 2018 è entrato in vigore il nuovo regolamento d’uso revisionato della funivia; lo stesso è stato precisato in alcuni punti e risulta oggi più chiaro e comprensibile. Il nostro operatore sul posto fa eseguire le disposizioni in esso contenute. I mancati introiti derivanti dagli abusi peggiorano il disavanzo d’esercizio, oggi assunto dal Cantone e in futuro, con il nuovo impianto, a carico del Comune. Con questo regolamento si vuole trattare tutti gli utenti allo stesso modo e ripristinare un uso conforme dell’impianto. La sala d’attesa di Intragna è stata chiusa in quanto la stessa veniva utilizzata come deposito rifiuti. Infine, per quanto riguarda l’affissione di volantini, l’azienda ha offerto la possibilità ai promotori delle iniziative di posare gli stessi negli appositi portaorari».
Confederati irriverenti
Alle frizioni con le Fart si aggiungono quelle con i confederati che, in estate, popolano la località. «Alcuni di loro fanno ciò che vogliono! Prelevano l’acqua dalle fontane pubbliche per bagnare orti e giardini; non sfalciano l’erba che poi invade le viuzze e le proprietà confinanti; costruiscono tettoie senza autorizzazioni; in poche parole la fanno da padroni» – afferma Gaiardelli. E i controlli da parte del Municipio? «Quando riceviamo segnalazioni precise, tramite l’Ufficio tecnico interveniamo. Molte volte si tratta purtroppo di problemi di vicinato» – commenta il sindaco, Ottavio Guerra –. «Lavori di miglioria, cura e manutenzione delle infrastrutture vengono svolti regolarmente. Non possiamo, ovviamente, procedere con interventi radicali in quanto la frazione si trova fuori zona edificabile. Chi scegli di vivere lassù sa che ci sono degli inconvenienti con i quali deve convivere».