A Montebello il jazz di Debussy
Riprendono domani, giovedì, i concerti di Montebello Festival, in collaborazione con Rsi/ReteDue. In questa edizione dedicata a Claude Debussy a cent’anni dalla sua scomparsa, si potrà scoprire come il grande compositore si fosse avvicinato al jazz, lasciandosi ispirare e ispirando a sua volta musicisti come Django Reinhardt o Bill Evans. Protagonista della serata sarà il Vision String Quartet, giovane quanto brillante formazione con sede a Berlino, premiata in concorsi come il Felix Mendelssohn Bartholdy Hochschulwettbewerb di Berlino e il Concorso di Ginevra. Il Vision String Quartet presenterà il Quartetto in Sol minore op. 10 (1892-1893), la composizione di più ampio respiro che Debussy scrisse in ambito cameristico, affiancato da una selezione di arrangiamenti jazz/pop da loro stessi curati. Venerdì 13 luglio sarà invece la volta del Trio con pianoforte in Sol maggiore che Debussy compose nel 1880 a Fiesole, dando prova del talento compositivo che lo avrebbe accompagnato in tutta la sua evoluzione. Il programma sarà completato dal Quartetto con pianoforte no. 2 in Sol minore di Gabriel Fauré, tra i massimi esponenti del tardo romanticismo francese, nonché maestro di Maurice Ravel, il cosiddetto “antagonista” di Debussy. Sul palco, come consuetudine a Montebello, ci saranno più generazioni di strumentisti: i maestri Bruno Giuranna e Roberto Arosio (viola e pianoforte), accompagnati da due giovani talenti: la violinista polacca Marta Kowalczyk e la cellista di origini coreane Christine Lee. Bruno Giuranna, pure direttore artistico del festival, nella sua carriera ha collaborato con maestri come Claudio Abbado, Carlo Maria Giulini, Herbert Von Karajan, Sergiu Celibidache, Riccardo Muti, Sir Neville Marriner, ed orchestre quali i Berliner Philharmoniker, il Teatro alla Scala e l’Academy of St Martin in the Fields. RED