Applicato, ma non ovunque
Un “ball abuse”, riferisce uno degli arbitri all’official (per Giubiasco oggi è Carlo Baggi), che a stretto giro di posta inserisce l’ammonimento nel sistema Swiss Tennis, nella scheda personale del giocatore sanzionato. È il terzo di questa mattinata che seguiamo, mentre sono in corso le qualificazioni U14. Il “warning” è assegnato in base al regolamento in vigore dal 1° ottobre 2017, che comporta un doppio sistema di penalità di punti e multe (‘laRegione’ vi ha dedicato un ampio servizio nell’edizione del 13 dicembre 2017). Con questo codice di comportamento ci si è adattati ai livelli internazionali. Ciò spiega anche perché «in un campionato svizzero in generale il comportamento è buono. Molti di questi ragazzi – evidenzia Karin Rosser – giocano anche all’estero, dove le norme sono abbastanza severe». Altro discorso per i “normali” tornei. «Alcuni official hanno reagito subito, applicando le regole. Ma affinché vengano attuate da tutti e con lo stesso metro, occorre del tempo. Va sempre meglio, ma non siamo ancora al punto che ogni responsabile di torneo, di qualunque livello, entra in campo, per ammonire un giocatore per comportamento scorretto. Gli stessi tennisti devono forse ancora rendersi conto che certi modi di fare non sono più tollerati e possono portare a delle conseguenze». SME