Vendemmia 2018, la scala prezzi non cambierà
Per la vendemmia 2018 verrà mantenuta la scala prezzi degli ultimi anni introducendo come novità un bonus/malus in rapporto alla media della produzione decennale. È quanto ha deciso l’Interprofessione della Vite e del Vino Ticino, organizzazione mantello del settore vitivinicolo cantonale, riunitasi di recente per definire i prezzi delle uve per il raccolto di quest’anno. La discussione, indica Ticinowine in una nota, è stata caratterizzata dalla non facile stima del raccolto: l’inizio di stagione è stato infatti segnato da abbondanti piogge, che hanno in parte compromesso il raccolto. Si tratta tuttavia “di casi a macchia di leopardo, che hanno colpito in maniera più marcata le differenti regioni cantonali: da qui la difficoltà di prevedere quanta uva verrà vendemmiata”. Nel corso della riunione si è pure dato uno sguardo all’andamento del mercato vitivinicolo ticinese che, pur mantenendo nel complesso un panorama sereno, “vede qualche nuvola affacciarsi all’orizzonte”. La qualità proposta e i numerosi riconoscimenti, anche internazionali, che da anni i produttori ricevono, “fanno sì che tra i vini svizzeri rossi il nostro Merlot resti il vino leader”, sottolinea Ticinowine. Inoltre, l’aver creato negli anni Ottanta il Bianco di Merlot si è dimostrato “un successo commerciale che dura ormai da una trentina d’anni”. D’altro canto la diminuzione del consumo pro capite, la concorrenza da parte dei vini esteri e le “incessanti” promozioni sui vini che “disaffezionano il consumatore dalle denominazioni più classiche”, stanno avendo un impatto “rilevante” sul mercato. “A soffrire oggi è in particolare quel Merlot che per anni è stato la locomotiva della nostra viticoltura e che si posiziona in una fascia di prezzo media, che lo penalizza nei confronti di altri operatori”, si legge ancora nella nota. Alla luce della situazione, l’intera filiera “è consapevole che bisognerà trovare delle soluzioni che permettano al mercato di crescere”. Soluzioni “che dovranno essere frutto di una riflessione strategica e coordinata, evitando interventi dettati da reazioni ‘emotive’, poco costruttive per un territorio come il nostro, caratterizzato da una notevole eterogeneità dei vigneti”.