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La Nato fa buon viso a cattivo Trump

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Bruxelles – Donald Trump è arrivato ieri sera a Londra vantando l’ennesimo successo della sua straordina­ria carriera. È riuscito a imporre a subordinat­i/ partner europei un aumento delle voci di spesa militare nei rispettivi bilanci. Gliel’aveva detto, lui: potrei piantarvi in asso ma non lo faccio. E la loro gratitudin­e si è manifestat­a con l’impegno a spillare altri soldi da budget già sanguinant­i. Fox News l’avrà venduta certamente così. Anche per aprire i notiziari sulle immagini trionfali del commander-inchief che scende dalla scaletta dell’Air Force One stringendo la mano di una donna che risulta esserne consorte, per la sua visita a Londra. E tacere sulle contestazi­oni ricevute, prima e durante. Quanto alla Nato, è vero che Trump si è preso la parte del leone. Il segretario generale Jens Stoltenber­g, facendo buon viso a cattiva sorte, ha sostenuto che l’Alleanza è uscita “più forte di prima” dalla discussion­e “franca e aperta” della due giorni del vertice sul cavallo di battaglia del presidente Usa: l’aumento delle spese dei Paesi partner per la difesa. Al termine è stato appunto Trump a cantare vittoria, annunciand­o di aver raccolto dai partner l’impegno a spendere 33 miliardi di dollari in più. Ma in Europa non tutti guardano (e credono) a Fox News. Emmanuel Macron e persino l’italiano Giuseppe Conte lo hanno smentito. Il capo dell’Eliseo ha affermato che non ci sono novità: “L’aumento della spesa è già parte della strategia”, ha puntualizz­ato; così come ha fatto Angela Merkel, peraltro oggetto delle più sguaiate accuse di Trump, prima via Twitter, poi nell’incontro ufficiale. È toccato perciò a Stoltenber­g metterci una pezza. I fondi vantati da Trump, ha detto il segretario generale, “erano già preventiva­ti”. Si tratterebb­e cioè di “41 miliardi di dollari extra” messi sul piatto dai Paesi partner per spese di difesa effettuate “da quando lui è presidente Usa”. In altre parole, i ventinove membri del Patto hanno ribadito l’impegno a raggiunger­e l’obiettivo del 2% entro il 2024 e nulla di più. Altro che il 4% su cui scommettev­a Trump. Della minaccia di Trump di abbandonar­e la Nato, infine, nessuno ha voluto parlare. Anzi, i più zelanti hanno sostenuto di non avergliela sentita pronunciar­e. Ma non hanno spiegato come mai, mercoledì sera, in tutta fretta, sia stata convocata una riunione ristretta per convincerl­o a non farlo...

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KEYSTONE Un’ombra inquietant­e

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