Sì all’estradizione di Puigdemont
Berlino – Carles Puigdemont può essere estradato in Spagna. Manca ancora la parola della Procura federale tedesca, ma la decisione della Corte d’appello dello Schleswig-Holstein, dove il leader separatista catalano era stato arrestato a fine marzo, potrebbe essere determinante. Pur consegnato a Madrid, Puigdemont non potrà venire processato per il reato di ribellione, che per i togati tedeschi non sussiste, ma solo per quello di malversazione. Una sentenza subito contestata dal Tribunale federale spagnolo, che ha fatto sapere di non accettare l’estradizione sulla base di questa accusa, minacciando di rinunciare. Puigdemont ha esultato su Twitter, vedendo cadere il reato più grave, ma i suoi legali hanno chiarito di voler comunque fare ricorso alla Corte Costituzionale tedesca. Vada come vada, è pur vero che Puigdemont non ha più contro la Spagna di Mariano Rajoy, l’ex primo ministro indisponibile a qualsivoglia trattativa. Il suo successore Pedro Sanchez, socialista, ha già fatto sapere che intende “rispettare le decisioni di tutti i tribunali”. I giudici tedeschi non hanno rinvenuto reati che, nel diritto nazionale, si possano configurare come alto tradimento o attentato alla pace. La Corte tedesca si è detta certa che “la Corte spagnola osserverà questo principio e non perseguirà Puigdemont per ribellione”. Per il referendum, ritenuto da Madrid illegale, furono però spesi un milione e 600mila euro, ed è di questo che dovrà rispondere. Mentre i suoi compagni d’avventura arrestati in Spagna dovranno rispondere di ribellione e li aspettano fino a trent’anni di prigione.