Solo qualche nube sull’economia elvetica
Ubs conferma le previsioni di crescita per quest’anno e il 2019. Tra i rischi: il protezionismo.
Ubs continua a prevedere un’espansione dell’economia svizzera quest’anno e nel 2019, ma vede le prospettive offuscate anche da vari rischi globali: in primo luogo il protezionismo. Nel 2018 il prodotto interno lordo svizzero dovrebbe aumentare del 2,4%, con una crescita che rallenterebbe poi all’1,9% nel 2019, emerge dall’ultimo ‘Ubs Outlook Svizzera’, pubblicato ieri. I dati confermano la stima di alcuni mesi fa. Il primo fattore fondamentale per la previsione economica, definita ottimista, è il significativo indebolimento del franco rispetto all’euro negli ultimi trimestri. Il secondo: la robusta congiuntura mondiale. Di conseguenza, l’economia elvetica dovrebbe rimanere dinamica anche nella seconda metà dell’anno, a vantaggio soprattutto di esportazioni e di investimenti in nuove attrezzature. L’inflazione è attesa allo 0,8% nell’anno in corso e allo 0,9% nel 2019. La fragilità della situazione geopolitica in Medio Oriente dovrebbe mantenere i prezzi del petrolio a un livello elevato e, insieme alla maggiore debolezza del franco, far salire il rincaro nella Confederazione. Dopo quasi un decennio di sopravvalutazione, gli economisti di Ubs s’aspettano un ritorno a una valutazione equa del franco nei prossimi trimestri. Per i commercianti al dettaglio, turismo degli acquisti e commercio online rappresenteranno comunque ancora delle sfide. Gli esperti prevedono che la Banca nazionale svizzera (Bns) nei prossimi trimestri opererà con maggiore prudenza e rallenterà la normalizzazione della sua politica monetaria: un primo rialzo dei tassi in Svizzera da -0,75% a -0,50% non è atteso prima del settembre 2019, e viene ritenuto improbabile che i tassi tornino in territorio positivo prima del 2020. A breve termine, invece, secondo l’ultimo sondaggio di Switzerland Global Enterprise (S-Ge), né la minaccia di conflitti commerciali né la Brexit riducono le opportunità di crescita internazionali: la dinamica record degli ultimi mesi si è lievemente attenuata, ma per le piccole e medie imprese svizzere il clima dell’export resta a un livello molto buono. Il 58% prevede un ulteriore aumento dell’export nel terzo trimestre, indicano l’ente di promozione economica all’estero della Confederazione e Credit Suisse.