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Incastrato dai sensi di colpa

Prima uccide l’ex moglie inscenando il gesto estremo e poi, due anni dopo, confessa: 48enne in manette

- di Samantha Ghisla

La principale ipotesi di reato nei confronti dell’uomo del Locarnese è di assassinio. Arrestata anche la sua attuale consorte, la cui responsabi­lità nell’uccisione della 48enne di Monte Carasso è ancora da chiarire.

Se non fosse stato per i rimorsi che l’attanaglia­vano, al punto da spingerlo a confidarsi con un parroco e poi a raccontare tutto in polizia a Locarno, l’avrebbe scampata liscia. Stando a nostre informazio­ni, l’ex marito non era infatti mai stato ritenuto un sospettato per la morte avvenuta nel luglio del 2016 della sua precedente consorte, dalla quale si era separato un paio d’anni prima. Dagli elementi raccolti dopo il decesso, compresi i risultati dell’autopsia, appariva infatti plausibile che la donna – una 48enne residente a Monte Carasso – fosse deceduta a causa di un gesto estremo e quindi senza l’intervento di terzi. Si trattava invece del risultato di una messinscen­a attuata dall’ex marito con cui aveva anche avuto dei figli. La confession­e e il successivo arresto del 48enne residente nel Locarnese sono arrivati a inizio maggio, a quasi due anni dal ritrovamen­to del cadavere della donna all’interno della sua abitazione. La dinamica dell’uccisione raccontata dall’uomo difeso dall’avvocato Pietro Croce trova riscontro nei dati raccolti dal medico legale nel 2016: a mani nude e senza l’utilizzo di alcuna arma, l’uomo avrebbe soffocato o strangolat­o l’ex moglie per poi tagliarle i polsi in modo da simulare un suicidio e nascondere così il suo reato. Ciò che in effetti era riuscito a fare. La notizia dell’arresto è stata divulgata pubblicame­nte da Polizia cantonale e Ministero pubblico solo ieri, dopo che a maggio avevano chiesto ai media di non rivelarla per evitare di intralciar­e la delicata fase dell’inchiesta ancora in corso. Gli elementi forniti dall’uomo durante la sua confession­e spontanea hanno infatti permesso agli inquirenti di effettuare ulteriori accertamen­ti che, negli scorsi giorni, hanno portato all’arresto di un’altra persona sospettata di essere coinvolta nell’assassinio. Si tratta della nuova moglie del 48enne, una 39enne di cittadinan­za straniera residente nel Locarnese, con la quale era già sposato al momento del delitto. L’inchiesta affidata alla procuratri­ce pubblica Chiara Borelli dovrà ora stabilire quali siano le precise responsabi­lità e il ruolo della donna – difesa dall’avvocata Michela Pedroli – che al momento si direbbe estranea ai fatti. Appare per contro già chiaro il reato di cui il 48enne dovrà rispondere: per lui si prospetta l’ipotesi di assassinio, in via subordinat­a di omicidio intenziona­le. Per quanto riguarda il movente, all’origine del gesto sembrerebb­ero esserci dei problemi economici legati al divorzio.

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TI-PRESS L’inchiesta è affidata alla procuratri­ce pubblica Chiara Borelli

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