È caccia al quarto uomo
Due nuovi arresti: un 55enne e un 52enne avrebbero ideato la rapina al casinò dell’enclave
In concorso con il dipendente della casa da gioco ed ex consigliere comunale, arrestato lo scorso 28 maggio, e con la persona non ancora identificata, hanno rubato oltre 756mila franchi
Quasi coetanei, uno del 1966 e l’altro del 1963, del dipendente ed ex consigliere comunale di Campione d’Italia (53enne) in galera dallo scorso maggio. Sono questi i dati anagrafici delle due persone arrestate ieri nell’ambito dell’inchiesta portata avanti dalla Procura di Como in collaborazione con i Carabinieri dell’enclave e il Nucleo investigativo del reparto operativo provinciale della Benemerita. Uno di loro, in particolare, non sarebbe nuovo a ‘guai’ con la giustizia. Amico d’infanzia del dipendente, originario di Gaggino Faloppio (Como), sarebbe stato già coinvolto in passato in vicende legate al mondo della droga, tanto da essere fermato a Brescia e ad Agno (per quest’ultima denuncia gli era stata impedita l’entrata in Svizzera). I due nuovi arrestati – come indicatoci della magistratura lariana – sono stati individuati come i “presunti responsabili, in concorso con l’ex dipendente della casa da gioco di Campione d’Italia, e con una quarta persona non ancora identificata, della rapina”. Serrate le indagini che hanno visto la cooperazione delle autorità elvetiche e “consistite – ha spiegato la Procura – anche nell’analisi delle immagini riprese dal sistema di videosorveglianza interno al casinò nonché dei contatti telefonici intercorsi tra i tre indagati nelle date prossime alla rapina”. Secondo i Carabinieri l’ex dipendente avrebbe assunto nella rapina il ruolo di “concorrente, unitamente all’ignoto esecutore materiale, armato e travisato con baffi e naso posticci, nonché, nei due arrestati, gli ideatori ed istigatori della rapina stessa”. Figura, quella dell’esecutore materiale, attorno alla quale – secondo alcune indiscrezioni da noi raccolte – il cerchio delle indagini si starebbe sempre più chiudendo. Sarebbero, quindi, il 55enne e il 52enne gli “istigatori” della rapina che avrebbero contato sull’ex dipendente per ottenere aiuti preziosi quali la disposizione dei locali dove vi era il denaro (assunti tramite fotografie scattate dallo stesso ex consigliere comunale), l’utilizzo dell’ascensore di servizio dell’esecutore materiale (attivato dall’ex dipendente con il proprio badge) e l’appoggio per consentire al rapinatore di entrare e muoversi liberamente all’interno della casa da gioco. Proprio per permettergli di salire ai piani l’ex dipendente gli avrebbe lasciato aperta una porta per raggiungere con facilità l’area casse posta al primo livello. Qui aveva poi colpito con un pugno e minacciato con una pistola due dipendenti costringendoli a farsi consegnare ben 756’122,29 franchi, ancora da trovare.