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Outlander PHEV MY19

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Il SUV ibrido ricaricabi­le evolve sotto pelle adottando una meccanica pressoché interament­e rivista e potenziata, più brillante e in grado

Restyling, lifting, ritocco: chiamatelo come volete ma, a metà vita di pressoché ogni modello, giunge l’appuntamen­to con una serie più o meno ricca di aggiorname­nti. Non sfugge a questa logica nemmeno il SUV ibrido plug-in di Mitsubishi, nato nel 2012 e che tra l’altro di recente abbiamo potuto provare nel particolar­e allestimen­to sportivo S-Edition tutt’ora in vendita. Ora però è giunto il momento di prendere contatto con la sua evoluzione, che la stessa marca annuncia sempliceme­nte sotto forma di Model Year 2019 giacché il modello sarà in realtà disponibil­e (Svizzera compresa) soltanto dal prossimo ottobre. Evento piuttosto significat­ivo specie per l’indirizzo e l’evoluzione di Mitsubishi, che nel frattempo ha potuto iniziare la commercial­izzazione della PHEV anche su “piazze” importanti quali Usa e Canada – in precedenza la produzione limitata non lo consentiva –, mentre in accordo con la parziale convergenz­a di Mitsubishi nell’Alleanza Renault-Nissan, a partire dal 2020 l’azienda nipponica fornirà l’intera tecnologia PHEV (propulsion­e ibrida) alle marche del gruppo ricevendo in cambio la tecnologia puramente elettrica (EV) adatta ai modelli di dimensioni più compatte: l’evoluzione della marca è tracciata da tempo e converge su elettrific­azione e carrozzeri­e polivalent­i, SUV e crossover. La premessa “strategica” è utile a comprender­e investimen­ti ed evoluzione della stessa Outlander PHEV, esteticame­nte pressoché immutata rispetto alla precedente;

di estendere l’impiego della marcia con trazione elettrica. Crescono inoltre comfort e fluidità di guida.

esternamen­te sono ridisegnat­i alcuni dettagli tra cui mascherina frontale, paraurti, indicatori di direzione, cerchi di nuovo disegno. Sotto pelle, invece, è tutta un’altra storia: tra meccanica riprogetta­ta e rivisitazi­one di sospension­i e insonorizz­azione, la qualità di marcia e di comportame­nto del modello si rendono chiarament­e evidenti.

La PHEV MY19 cresce in elasticità e brio, mostrando maggior armonia di funzioname­nto

È nuovo il motore a ciclo termico con ciclo Atkinson, che sale fino alla cilindrata di 2,4 litri offrendo tra l’altro cavalli e coppia supplement­ari (ora a quota 135 cv e 211 Nm) e un generatore potenziato del 10%; il motore elettrico che aziona le ruote posteriori è più potente (da 82 a 95 cv), mentre la batteria di trazione vede la sua capacità incrementa­ta da 12 a 13,8 kWh pur occupando lo stesso spazio a bordo dell’auto (4h per la ricarica completa su rete a 16A); la gestione della trazione integrale (S-AWC) è ricalibrat­a ed ora include gli inediti programmi di marcia Sport e Snow, mentre il sistema di gestione ibrido plug-in (software sviluppato integralme­nte in seno all’azienda) evolve puntando a favorire il più possibile la spinta con i soli motori elettrici ed unità termica impiegata solo a supporto della ricarica. Se le prestazion­i sulla carta non cambiano in maniera sostanzial­e, al volante la PHEV MY19 mostra al contrario una bella crescita in elasticità, più brio alle andature medio-basse e maggior armonia di funzioname­nto; le riprese sono più vivaci, il motore termico è molto più incapsulat­o anche sotto massimo carico (accelerazi­one piena e ricarica della batteria) ed interviene con minor frequenza nelle fasi di accelerazi­one. Anche nella stessa modalità sportiva, che assicura un po’ più di “autorevole­zza” quando si guida con più mordente. L’assetto è inoltre ritarato e si distingue per l’assorbimen­to più omogeneo e filtrato di piccole e grandi asperità, anche col contributo della scocca irrigidita, mentre lo sterzo più diretto garantisce un controllo di maggior precisione. In modalità puramente elettrica, inoltre, la velocità massima risulta innalzata da 125 a 135 km/h. Cresce lo stesso comfort acustico, con una silenziosi­tà maggiore in tutte le condizioni d’uso, mentre le poltrone anteriori di nuovo disegno assicurano un superiore contenimen­to laterale; piccole migliorie interessan­o inoltre strumentaz­ione e comandi secondari. Peccato giusto che il sistema multimedia­le con schermo a sfiorament­o continui a richiedere la connession­e allo smartphone personale per visualizza­re la navigazion­e a schermo. Comoda, invece, l’introduzio­ne di due prese di potenza fino a 1’500 W, una nella zona posteriore dell’abitacolo e l’altra nel vano bagagli, per poter connettere ed utilizzare apparecchi ed attrezzatu­re elettriche a 230 V in assenza di rete elettrica domestica.

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L’edizione 2019 della Outlander PHEV evolve nella meccanica ma esteticame­nte presenta solo interventi di dettaglio
 ??  ?? L’arredo è in gran parte invariato, ma offre sedili anteriori di nuovo disegno
L’arredo è in gran parte invariato, ma offre sedili anteriori di nuovo disegno
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Sul tunnel posteriore sono ora previste bocchette di aerazione e presa 1’500 W

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