Soddisfazione tripla
Giuseppe Canova loda l’organizzazione dei Campionati svizzeri e fa il punto sulla struttura della federazione ticinese
L’organizzazione dei Campionati svizzeri juniori è affidata ai club di Bellinzona, Giubiasco e Locarno, ma c’è anche l’impronta della federazione ticinese sull’evento promosso e controllato da Swiss Tennis. «I Campionati – spiega Giuseppe Canova, presidente dell’Artt (associazione regionale Tennis Ticino) – li ho voluti perché ci legano a Swiss Tennis, che ha delegato a noi l’organizzazione. Per tre anni siamo a stretto contatto con Swiss Tennis, e per tre anni abbiamo la possibilità di far vedere loro come lavoriamo, come seri siamo nell’organizzare. Li abbiamo organizzati, e vanno bene. Siamo riusciti a dar loro l’importanza che meritano, perché sono dei Campionati svizzeri, e non possono essere solo delle partite di un torneo qualunque. Attorno, è giusto che ci sia il contorno che siamo riusciti ad assicurare. Infine, siamo riusciti a coinvolgere una quarantina di ragazzi ticinesi. È un successo anche di partecipazione. La soddisfazione è tripla: li abbiamo organizzati, li abbiano trasformati in evento, e siamo riusciti a coinvolgere tanti ragazzi. Ne avevamo quindici, nei tabelloni principali». Sono tre i club coinvolti, anche questo è un successo. «Lavorano bene, è indiscutibile. Si sono trovati più volte durante l’anno, e continueranno a farlo. Hanno incontrato e incontreranno anche Tennis Ticino, perché il comitato è trasversale sui quattro elementi coinvolti (in comitato c’è il rappresentante della federazione Carlo Baggi, ndr), ma intorno a questi tre sodalizi manca un po’ di sensibilità. Ci vorrebbe una base più collaborativa, più partecipe. È una nota dolente, forse sfumata, ma va detta». A grandi linee, qual è lo stato di forma del tennis in Ticino? «In generale è un buon momento. C’è parecchia attività, ci sono molte cose che accadono: a Lugano c’è il Samsung Open, a Chiasso il 25’000, a Caslano il 15’000. Forse recuperiamo il torneo internazionale giovanile che era a Taverne. La bozza di Team Ticino nel campionato interclub di Lnb ha raccolto un certo inte-
resse, a Chiasso c’è la Lna... Insomma, si gioca, c’è attività. Chi vuol vedere bel tennis, anche di livello internazionale, in Ticino ha più di una possibilità. In ambito Artt, le mie preoccupazioni sono due. Una è legata alla sua gestione. Il volontariato è ‘morto’, mi si passi l’espressione molto diretta, per cui stiamo cercando di semplificare, strutturare e professionalizzare certe attività, così da concentrarci su poche cose che riusciamo però a realizzare senza più dipendere dal volontariato. L’idea è quella di creare un meccanismo quasi automatico che a una velocità di crociera minima, ma comunque interessante, deve poter andare avanti prescindendo dal volontariato.
Serve un rapporto tra club e federazione più chiaro, con compiti e doveri più precisi, affinché ci siano una comunicazione e una reciproca comprensione più dirette, basate su poche cose codificate che poi, però, vengono realizzate. Vorrei arrivare a una struttura molto più snella e precisa».
Trasversalità
«La mia seconda preoccupazione è la trasversalità – continua Canova –. Dobbiamo servire chi ha 7 anni, su fino a chi ne ha 80. I risultati si vedranno nel tempo, ma lo stiamo già facendo. A Kevin Volentik abbiamo affidato il settore Kids tennis. Sarà il maestro
responsabile per conto della federazione. Kids tennis sta andando bene, le statistiche sono buone, ma se si entra in campo ci si accorge che nessuno sta portando avanti la filosofia introdotta da Swiss Tennis. Lasciamo a Kevin il tempo di lavorare: è giovane, ha deciso che il suo futuro è il tennis, e agisce senza preconcetti di sorta. Nel settore juniores c’è in ballo la rivoluzione di Swiss Tennis, con la creazione della cinque macroregioni, con la concentrazione in alto delle responsabilità e della cura dei ragazzi. Ne consegue che Tennis Ticino assumerà poi il controllo dei quadri regionali. Per i ragazzi che fanno un percorso juniores di un certo tipo
stiamo cercando di portare avanti il concetto di Team Ticino, per dare loro un punto d’arrivo, uno sbocco, ma è un’operazione difficoltosa. Nel movimento seniores abbiamo fatto grandi cose. Dal nulla, due anni fa siamo partiti con quattro tornei e un Master. Oggi i tornei sono dieci, e ci sono molti sodalizi intenzionati a organizzarne altri. A ottobre, infine dovrebbero partite i w-interclub (campionato fra club invernale riservato ai seniores), una formula innovativa cui guarda con interesse anche Swiss Tennis, sempre alla ricerca di soluzioni a beneficio della disciplina. I primi riscontri sono stati molto buoni, ora aspettiamo le sottoscrizioni».