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Leggero vantaggio alla Francia

- Di Sascha Cellina

Alla vigilia della finale di domani, analisi e previsione di Davide Morandi, che in Russia ha preso 23 aerei e assistito a 15 partite (con la ‘finalina’ di oggi Belgio-Inghilterr­a diventano 16).

Con l’aiuto dell’ormai ex responsabi­le tecnico della Federazion­e ticinese di calcio nonché già allenatore di Locarno e Lugano Davide Morandi – che nel mese passato in Russia come commentato­re tecnico per la Rsi ha viaggiato per oltre 25’000 km assistendo dal vivo a 15 partite – abbiamo analizzato la sfida tra Francia e Croazia, che domani alle 17 a Mosca si contendera­nno il titolo mondiale.

Sono dieci i criteri che abbiamo preso in consideraz­ione per tentare di “leggere” la finalissim­a.

Portieri

«Lloris sta facendo un Mondiale incredibil­e, è decisivo in ogni intervento (su tutti ricordo la parata su Caceres nel quarto di finale con l’Uruguay); Subasic dalla sua ha la grande presenza fisica e, importanti­ssimo nella fase a eliminazio­ne diretta, è fortissimo nei rigori» Parità.

Difesa

«La Francia ha due centrali favolosi con Umtiti e Varane, ma soprattutt­o ha il vantaggio di avere in Pogba un giocatore che aiuta tantissimo la difesa, tanto che parlerei quasi di una difesa con tre centrali. Poi devo ammettere che non conoscevo i due esterni Pavard ed Hernández, ma si sono rivelati dei giocatori eccezional­i in prospettiv­a. Non è un caso se a parte i tre gol con l’Argentina, i transalpin­i non hanno subito altre reti. La difesa croata sta facendo un buon Mondiale, ma non è certamente il punto di forza dei balcanici». Punto Francia.

Centrocamp­o

«Quello della Croazia è poesia pura, non c’è mai stato un centrocamp­o così forte. Modric è da pallone d’oro, l’uomo del Mondiale in assoluto, mentre Rakitic e Brozovic fanno un lavoro incredibil­e. Senza dimenticar­e che in panchina hanno altri elementi molto forti. L’unico pericolo è sul piano fisico, perché in mezzo la Francia alterna appunto forza fisica con Kanté e Pogba e intelligen­za con Matuidi». Punto Croazia.

Attacco

«In attacco ci divertiamo. I francesi hanno in Giroud, malgrado non abbia ancora segnato, un attaccante che fa un lavoro sporco incredibil­e, anche grazie al suo fisico imponente. Poi ci sono un giocatore di una raffinatez­za e di una tecnica sopraffine come Griezmann e soprattutt­o un pazzo come Mbappé. Quest’ultimo contro il Belgio oltre alle sue solite accelerazi­oni da paura ha piazzato un gesto tecnico (il colpo di tacco con mezza veronica) da “hors catégorie”. Anche quello che stanno facendo Rebic, Mandzukic e Perisic ha dell’incredibil­e, non so come facciano a non scoppiare, forse si sono fatti passare l’ammoniaca dai russi, perché corrono come dei matti, ma con efficacia». Parità.

Allenatori

«Dalic ha ereditato una situazione difficile ed è stato bravo a creare dei rapporti umani con i giocatori (una caratteris­tica questa che accomuna molti dei tecnici protagonis­ti a questa Coppa del mondo). Ma dico Deschamps. Due anni fa è arrivato in finale all’Europeo (persa buttandola via), ora è in finale al Mondiale e riesce a gestire tutto nonostante abbia la stampa francese praticamen­te tutta contro. Possiede davvero una capacità gestionale incredibil­e». Punto Francia.

Fisico

«C’è poco da dire: la Croazia è andata tre volte ai supplement­ari ed è come se avesse giocato una partita in più rispetto alla Francia. Come se non bastasse, ha avuto 24 ore in meno per recuperare e questo potrà pesare. Punto Francia.

Tattica

«Non ci sono grandi differenze, perché entrambe le squadre hanno praticamen­te sempre giocato con la formazione tipo, i giocatori sono pronti, sanno quello che devono fare e i meccanismi sono ben oliati». Parità.

Mentale

«Le dichiarazi­oni di Pogba (“Sono contento, ma non troppo, perché manca ancora qualcosa, siamo venuti fin qui per vincere”, ndr) mi hanno impression­ato. I francesi, dal primo giorno in cui si sono trovati, hanno un solo focus: conquistar­e il titolo mondiale. La Croazia sta vivendo qualcosa di straordina­rio, quasi un sogno, ma per andare davvero fino in fondo dei essere pronto mentalment­e e vedo la selezione transalpin­a più preparata». Punto Francia.

Cuore

«Senza dubbio Croazia. Quando per una nazione di circa 4 milioni di abitanti hai 23 giocatori che – a parte due – non giocano in patria ma che quando si ritrovano insieme riescono a esprimere un amore così forte per la loro bandiera, è qualcosa di incredibil­e. Tanto di cappello al popolo croato». Punto Croazia.

Tifosi

«I francesi sono sciovinist­i e purtroppo stanno vivendo il Mondiale soprattutt­o in casa loro, qui in Russia ne sono arrivati davvero pochi. Lo stesso vale per i croati, anche se bisogna considerar­e che sono quasi 60 milioni in meno. Malgrado ciò, penso che entrambe le fazioni stiano facendo arrivare il loro sostegno ai propri beniamini e saranno pronte ad accoglierl­i – comunque vada – da campioni al loro ritorno in patria». Parità.

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L’analisi di diversi fattori ci ha dato questo risultato, ma alla fine l’unico a contare sarà quello che scaturirà domani sul terreno dello stadio Luzhniki

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