Caso Bastos, bloccati 210 milioni di dollari
Le autorità svizzere indagano da fine aprile su possibili delitti compiuti a danno del fondo sovrano angolano e dell’istituto centrale di emissione del Paese africano. Nell’ambito di questo procedimento penale, aperto contro ignoti, il Ministero pubblico della Confederazione (Mpc) ha bloccato nel frattempo valori patrimoniali per un totale di 210 milioni di dollari. Lo ha reso noto ieri in un comunicato la stessa Procura federale. Giovedì il Procuratore generale della Confederazione, Michael Lauber, ha incontrato a Berna il suo omologo angolano Hélder Fernando Pitta Gróz. I due hanno fatto il punto del procedimento aperto dall’Mpc per sospetto riciclaggio di denaro. Dei 210 milioni di dollari bloccati su conti svizzeri, 60 sono stati successivamente dissequestrati a favore del fondo sovrano dell’Angola, poiché – recita la nota diffusa ieri dall’Mpc – è stato possibile escluderne l’utilizzo da parte di terzi non autorizzati. Stando a diversi media, fra le persone nel mirino c’è Jean-Claude Bastos de Morais. L’uomo d’affari svizzero-angolano è salito alla ribalta della cronaca in relazione alle rivelazioni contenute nei ‘Paradise Papers’. Bastos amministrava fino a poco tempo fa il fondo sovrano angolano attraverso il gruppo Quantum Global di Zugo, da lui fondato. Secondo quanto rivelato a suo tempo dalla ‘Handelszeitung’ e da vari giornali del gruppo Tamedia, Bastos sarebbe implicato in affari poco chiari e si sarebbe arricchito personalmente. Nel 2011 si è fatto assegnare dal fondo sovrano dell’Angola l’amministrazione del proprio capitale di 5 miliardi di dollari. Quantum avrebbe incassato ogni anno tra i 60 e i 70 milioni di dollari per questa attività, in buona parte finiti nelle tasche di Bastos, e avrebbe effettuato transazioni dubbie. Il gruppo ha respinto le accuse.