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Sgravi sì, no, ni: la proposta di Vitta divide

Fiscalità persone fisiche, i partiti sulle anticipazi­oni del direttore del Dfe

- Di Daniel Ritzer e Andrea Manna

Sgravi sì, no, ni. Divide – e non poteva essere diversamen­te dato il dossier, quello della fiscalità – quanto anticipato dal direttore del Dipartimen­to finanze ed economia al ‘Corriere del Ticino’ in un’intervista apparsa ieri. “Stiamo approfonde­ndo la possibilit­à di abbassare il moltiplica­tore d’imposta cantonale, riducendo così l’onere fiscale non solo alle aziende ma anche a tutti i cittadini”, ha dichiarato Christian Vitta. Le reazioni dei capigruppo in Gran Consiglio non si sono fatte attendere. Per Ivo Durisch (Ps), quella indicata da Vitta «non è di sicuro la direzione giusta». Aggiunge: «Abbiamo già combattuto gli sgravi precedenti e li combattere­mo anche stavolta. Secondo noi ci sono altre priorità: sanità, formazione e previdenza per tutti. Si sa già che il grosso dello sgravio andrà per le aziende e che ci sarà poi un contentino per le persone fisiche; insomma, uno specchiett­o per le allodole per fare digerire alla classe media gli alleggerim­enti fiscali alle persone giuridiche. Stiamo rivivendo una situazione vecchia». Francesco Maggi (Verdi) parla di «propaganda elettorale» e rileva: «In dieci anni è raddoppiat­o il debito pubblico, eppure si continuano a ventilare sgravi fiscali: è la solita politica delle casse vuote, solo che a rimetterci sono le fasce deboli della società, il territorio e l’ambente». Critico in parte anche Sergio Morisoli (La Destra): «L’intenzione di Vitta è buona, ma tempi, metodi e contenuti non sono adeguati. Peraltro non si esprime sulle nostre undici proposte in materia. Che sono lì, pronte da votare, ma che il Dipartimen­to non ha mai affrontato. Gli sgravi andrebbero inquadrati in un ragionamen­to di riforma struttural­e». Alex Farinelli (Plr) non ha invece dubbi: «La proposta di Vitta merita una seria riflession­e. Oggi il ceto medio paga le imposte e non riceve sussidi. Riguardo allora alla fiscalità delle persone fisiche, tema da tempo sul tavolo (e non lo ha messo soltanto il nostro partito), il fatto di voler agire attraverso il moltiplica­tore cantonale lo trovo intelligen­te, interessan­te: è una modalità chiara (si tratterebb­e solo di discutere dell’entità della riduzione e se attuarla o no in maniera scaglionat­a) e non ci sarebbero contraccol­pi per i comuni». Daniele Caverzasio (Lega): «Avevamo chiesto a Vitta di avere più coraggio e quindi sgravi pure per il ceto medio. Pertanto noi siamo pronti a discutere. Ma non devono esserci tagli sul sociale». Maurizio Agustoni (Ppd): «Una diminuzion­e delle imposte deve rispettare tre condizioni: non può essere finanziata tramite riduzione di prestazion­i sociali, non va compensata con l’aumento di tasse d’altra indole e non deve comportare uno scarico di oneri sui comuni. Sarebbe importante che una proposta di sgravio per le persone fisiche sia focalizzat­a soprattutt­o sul ceto medio».

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