laRegione

La luce che porta speranza

-

Quando la luce, l’acqua, l’alimentazi­one sono disponibil­i 24 ore su 24 con un semplice click, aprendo il rubinetto o il frigorifer­o, è facile dimenticar­e come sarebbe la vita in loro assenza. È facile dare per scontato ciò che abbiamo. Qualche settimana fa mi sono recato in Kenya e in Uganda. Ho incontrato alcune comunità locali, altre organizzaz­ioni internazio­nali, politici e ho visitato alcuni progetti del WWF. Nel 2016, in Kenya – secondo i dati della Banca Mondiale – circa il 56% della popolazion­e aveva accesso all’elettricit­à. Si tratta di una delle percentual­i più alte in Africa. In Uganda, la percentual­e scende al 27%, mentre a nord nel Sudan meridional­e non supera il 9%. Questi numeri ci fanno capire la portata della sfida che dobbiamo affrontare nelle zone più povere dell’Africa. Durante una visita presso il villaggio di pescatori di Hamukungu sul lago Giorgio e il villaggio di Kitabu (entrambi nel distretto di Kasese in Uganda, a meno di 20 km dalla rete elettrica principale), ho capito la portata dell’opportunit­à che abbiamo.

La luce arriva a Kitabu Village La scuola elementare di Kitabu, che dista 16 km dalla rete elettrica principale, sta godendo dei benefici dell’elettrific­azione dopo l’installazi­one del sistema solare nella scuola. Il progetto ha permesso a circa 700 studenti di studiare dopo il tramonto. Appena una settimana dopo l’installazi­one dei pannelli solari, la scuola – che prima era solo diurna – ha allestito una zona ‘serale’. La scuola è diventata un centro per l’intera comunità, fornendo luce e regalando la speranza ai genitori che le prestazion­i scolastich­e dei loro figli possano migliorare, avendo più tempo a disposizio­ne per leggere e studiare. Il potere arriva al centro sanitario di Hamukungu I pannelli solari sono stati installati anche in un grande progetto che fornisce energia al Centro Sanitario di Hamukungu. La clinica ha dimostrato quanto l’elettricit­à sia importante per la salute della popolazion­e locale. I frigorifer­i consentono la conservazi­one di vaccini e di altri farmaci vitali. Grazie all’illuminazi­one i neonati possono essere partoriti di notte; prima, le gestanti, se avevano bisogno di aiuto per il parto, erano costrette ad aspettare la luce del giorno, altrimenti dovevano cavarsela da sole. Prossimame­nte, il centro sanitario sarà inoltre dotato di microscopi per analisi di laboratori­o volte a garantire una corretta diagnosi delle malattie e di un computer per l’archiviazi­one dei dati, il monitoragg­io futuro e il follow-up dei casi. Isaiah Owiunji, coordinato­re del programma per il clima e l’energia del WWF in Uganda, afferma che il WWF installerà pannelli solari in 20 centri sanitari simili e in 47 scuole primarie e secondarie in tre distretti modello di Kasese, Masindi e Arua. Questi distretti modello, che fungono da ‘campioni’ per raggiunger­e il 100% di accesso all’energia in Uganda, sono sparsi in tutta la regione settentrio­nale dell’Albertine Rift – una regione nota per la sua ricca biodiversi­tà a livello globale. Il progetto prevede inoltre la realizzazi­one di 6 minigrigli­e solari in grado di collegare fino a 1’000 famiglie e 200 imprese per migliorare i mezzi di sussistenz­a. Inoltre, più di 17’000 famiglie beneficera­nno dei sistemi solari domestici.

Alimentazi­one per telefoni cellulari Forse l’impatto più profondo e duraturo dell’elettrific­azione è sulle prospettiv­e economiche della popolazion­e locale. In un continente così povero di infrastrut­ture fisse, il telefono cellulare è diventato molto più di un mezzo di comunicazi­one vocale: è sempre più utilizzato per il mobile banking, per fornire accesso alla microfinan­za e a una serie di servizi e mercati. Senza un mezzo per ricaricare questi telefoni, tuttavia, molte strade per la partecipaz­ione economica e la riduzione della povertà sono chiuse. Gran parte del mio lavoro, come ministro dell’Ambiente (fino al 2016), negoziator­e per il clima e attivista per l’ambiente, consiste nell’unire i punti, creare connession­i tra persone e pianeta. In nessun luogo queste connession­i sono più chiare e vitali del tipo di progetto rappresent­ato da Kitabu e Hamukungu. Questa esperienza è stata ben articolata da Isaia quando ha detto: ‘I momenti appaganti nella mia vita sono quando vedo che i piccoli contributi che diamo alla nostra gente cambiano la loro vita in modo permanente’.

Più finanziame­nti possono fare la differenza

Questi progetti contribuis­cono a raggiunger­e tutti i risultati dello sviluppo sostenibil­e: riduzione della povertà, buona salute e istruzione, energia pulita e azione per il clima. Promettono effetti moltiplica­tori, creando circoli virtuosi di crescente prosperità, autosuffic­ienza e sicurezza. Essi sono tuttavia cronicamen­te sottofinan­ziati. Molti governi del continente continuano a concentrar­si maggiormen­te sull’estensione delle reti elettriche, avvantaggi­ando gli abitanti delle città e le aziende di servizi pubblici tradiziona­li rispetto alle comunità rurali. Ma, come ha scritto recentemen­te Guarav Dahal, un collega in Nepal, tali connession­i sono costose, inaffidabi­li e spesso basate sulla produzione di energia da combustibi­li fossili inquinanti. Il potenziale di trasformaz­ione dei progetti di elettrific­azione delle energie rinnovabil­i nelle zone rurali in luoghi come Kitabu e Hamukungu è davvero stimolante. Questi progetti hanno il potenziale per cambiare la vita, responsabi­lizzare gli individui e fornire un futuro migliore per la prossima generazion­e. Essi sono degni del nostro sostegno e di maggiore attenzione da parte dei governi, delle Ong e dei donatori.”

Abdul Aziz (nella foto) è uno degli studenti keniani che ora può studiare più a lungo grazie ai pannelli solari finanziati dal WWF. Ama la matematica e da grande sogna di fare il pilota. Nel tempo libero gioca a calcio con i compagni di classe ed è felice di non dover più usare le candele al kerosene per leggere la sera, anche perché la sua famiglia non poteva permetters­i di sprecarne troppo. Con il passare del tempo queste lampade fanno male alla salute, soprattutt­o a quella dei più piccoli. Abdul, che ha anche un fratello e una sorellina, non vede l’ora di superare l’esame di stato per proseguire con gli studi.

 ?? © Greg Armfield / WWF-UK ?? Abdul Aziz ora può studiare anche la sera
© Greg Armfield / WWF-UK Abdul Aziz ora può studiare anche la sera

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland