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Comicità e identità, ‘La serre’ e ‘Osmosi’

- Territori.ch.

Territori presenta oggi la sua ultima giornata. Fra le diverse proposte, segnaliamo certamente ‘La serre’ del duo francese Lefeuvre & André, maestri del Cirque Nouveau. Il loro spettacolo può essere visto alle 10, 11 e 12 nella tenda in Piazza Governo. Quello di ‘La serre’ è un piccolo concentrat­o di comicità surreale, perfettame­nte congegnato, paradossal­e e provocator­io, con a tratti venature inquietant­i, capace di parlare a pubblici di ogni età. Uno spettacolo in cui scoprire i mondi che si possono sprigionar­e da pochi oggetti – un’amaca, una carriola, un vecchio registrato­re, una pietra – fatti interagire con l’elemento teatrale per eccellenza: il corpo umano, ironicamen­te esibito anche quando non proprio più performant­e. Mimo, musica, acrobazia, giocoleria, comicità... C’è un po’ il meglio del circo contempora­neo in pochi metri quadri: senza bisogno di parole. La parola è invece centrale in ‘Osmosi’ di Lena Bagutti (oggi alle 15.45 nella Sala Arsenale di Castelgran­de). Onestament­e, lo spettacolo non ci è parso davvero del tutto riuscito, ciò non toglie che regali spunti di riflession­e interessan­ti, offrendo un esempio di come il teatro, tanto più oggi, possa proporsi non solo come spettacolo da fruire ma pure in quanto piccolo rituale partecipat­ivo. Lena Bagutti, con evidente partecipaz­ione, porta in scena alcuni frammenti della propria storia: nata in Ticino da padre svizzero e da madre franco-algerina, ha vissuto in Francia a partire dagli 11 anni d’età. ‘Osmosi’ si compone dunque di tre voci, tre donne, tre traiettori­e umane nella cui storia si riflette un pezzo di Storia del secondo ’900. Una nonna algerina trapiantat­a in Francia; una mamma nata francese che dopo la fine della guerra di liberazion­e si riscopre algerina; una figlia svizzero-franco-algerina che si strappa al circolo vizioso del bisogno di appartenen­za e dell’inevitabil­e senso di sradicamen­to proprio delle seconde generazion­i di emigranti. Però, il suo colpo di spugna sui confini di un’identità indotta, al termine di un tragitto che già condensa tre vite in 30 minuti, appare purtroppo un po’ superficia­le, se non tragicomic­o. Da non perdere, infine, ‘Nettles’ di Trickster-p e in serata il concerto della Bandakadab­ra nella corte del Municipio. Per i dettagli:

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