Jeff Jensen e Magic Blues europeo
Segue da pagina 21 (...) che sembra per ora una sorta di fil rouge di questo Magic Blues. Molto ispirati ‘I’m glad salvation is free’ di Mahalia Jackson e ‘Amazing grace’. Gran finale con i Travellin Brothers, caliente sangue basco nelle vene, protagonisti di un set davvero coinvolgente, con evidenti rimandi ai Blues Brothers, ma con taglio molto personale. Trascinati dall’istrionico cantante Jon Kareaga hanno offerto un concentrato di fuochi d’artificio che ha incendiato la piazza di Moghegno. Il punto più intenso del concerto comunque rimane il sentito (e doloroso) omaggio al grande chitarrista Duane Allman, con uno splendido brano dal sapore Southern Rock, quasi un preludio al prossimo concerto dei Dreams a Cevio. Serata riuscita con un pubblico molto ricettivo. Il “double main act” in programma giovedì sera è stato ideato dagli organizzatori per ribadire un concetto già espresso più volte: se il pubblico interviene solo per il secondo concerto, può capitare (non è stato il caso a Moghegno) di perdersi la migliore performance della serata. Inizio con un apprezzato fuori programma in dialetto ticinese del gruppo di Paolo Tomamichel. È stata poi la volta dei Blues Hunt, band di grande esperienza, che non si è lasciata irretire dalla mezz’ora di temporale. Anzi, dopo una partenza “cool” ha preso sempre “groove”, grazie anche al pubblico. Il quintetto ha proposto un’appassionante miscela di Blues, Soul e Rock, con brani originali intercalati con qualche classico del blues, guidato dall’esperienza del chitarrista Lester Hunt (nel fraseggio ricorda Peter Green) e del tastierista George Glover da decenni membri pure della Climax Blues Band. Il trio Rock-blues di Jeff Jensen ha confermato le positive indicazioni del concerto di due anni fa a Bignasco e si candida già fra gli highlights di quest’anno.
L’ottimo chitarrista di Memphis, alla testa del suo esplosivo power trio con una sezione ritmica d.o.c. (il versatile bassista Bill Ruffino e il fenomenale batterista David Green), ha dispensato la sua carica creativa e la sua straripante simpatia, offrendo, nel suo lungo set, esclusivamente brani originali (molti tratti dal suo ultimo lavoro da 10 settimane nelle Blues charts americane), con chiaro riferimento ai maestri B.B. King e Buddy Guy, qua e là con accenni di blues psichedelico per poi lanciarsi in torridi hard blues-rock o in lirici brani soul. Jam finale con vari ospiti della Blues Hunt a turno sul palco con Jeff per una serata da incorniciare. Ora Maggia si appresta ad ospitare due serate con la Dan Handley Band e Albert Lee, senza dimenticare i SuperDownHome e i Dead Tuna di Jeff Aug.