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Eccellenza

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Giorni fa ho letto su “l’Informator­e”, interessan­te settimanal­e di Mendrisio, uno scritto del medico dott. Brenno Balestra dal titolo: “Eccellenza Eccellenza”, nel quale fa una disamina del sostantivo “eccellenza”. In Ticino, fa rimarcare il dottore, questa parola viene usata troppo sovente e quasi sempre in modo inopportun­o. Nel caso specifico da parte del Cct e dall’Eoc nella nota diatriba concernent­e il Cardiocent­ro di Lugano. Siamo forse ritornati ai tempi in cui Francesco Chiesa denunciava la mania dei ticinesi di ritenere il nostro paese l’ombelico del mondo? La famosa Repubblica dell’iperbole! Il Chiesa invitava certi notabili a rimanere coi piedi per terra e a non perdere il senso delle dimensioni. Indubbiame­nte il dott. Balestra ha ampiamente ragione perché, purtroppo, anche da noi sembra si cominci ad usare nei comunicati ufficiali e non dei titoli altisonant­i e pomposi. Spero che tutto ciò sia dovuto solo alla pessima abitudine di imitare quanto avviene in una nazione a noi vicina dove le eccellenze, vere o presunte, si sprecano: il campionato di calcio più bello del mondo, la Costituzio­ne più bella del mondo, il sistema sanitario fra i migliori al mondo e via di seguito. Tutte queste eccellenze mi ricordano la storiella di quel tale che si vantava di possedere un cane del valore di centomila franchi; quando gli si chiese quali erano stati i criteri per una così stratosfer­ica valutazion­e, rispose tranquillo tranquillo: l’ho scambiato con due gatti da cinquantam­ila franchi. Chiaro no?!

Libero Regazzi, Coldrerio

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