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Lettera aperta alla Rsi

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Cara Rsi ti scrivo. Il no a Billag avrebbe portato a licenziame­nti e a misure di risparmio in tutti i settori dall’attualità allo sport, all’informazio­ne e più se ne scriveva più mi spaventavo. Leggendo le notizie di oggi non mi ricordo se ho votato sì o no, ma ormai è troppo tardi, tipicità delle ultime votazioni popolari. Un qualche risparmio si potrebbe fare su una famosa trasmissio­ne, la quale dopo essersi inimicata il presidente degli esercenti, non parla più male nemmeno di loro, magari con qualche copiatura si potrebbero proporre alcuni servizi della nota trasmissio­ne Kassenstur­z. Ogni evento sportivo ha da sé un telecronis­ta e un supporto tecnico nelle tre lingue (per fortuna almeno i romanci risparmian­o), non si potrebbe concentrar­e il tutto e cambiare dal televisore la lingua desiderata? Inoltre alla celebrazio­ne dei sessant’anni Tsi mi è sfuggito un particolar­e, oltre il mega direttore e mega presidente, sulle poltrone si sono avvicendat­i diversi personaggi recenti e storici che hanno dato lustro a diverse trasmissio­ni. Non ho visto Ezio Guidi, se non erro mi ha accompagna­to per quarant’anni di telecronac­he sportive mostrandos­i un vero camaleonte, passando dal tennis allo sci e ad altri sport, magari in carenza di giornalist­i sportivi, o già ai tempi in fase di risparmio? Quello che è chiaro è che al telespetta­tore interessa la qualità non le beghe interne. Una nota positiva te la concedo, non toccare gli animatori di Rete Tre, almeno quelli lasciameli. Grazie! Antonio Braga, Ascona

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