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Il Comune torna in... Italia, dal 2019 addio doppia Iva

Dal 1° gennaio il Comune non sarà più ‘doganalmen­te’ considerat­o come territorio svizzero

- Di Marco Marelli

Benefici per i commercian­ti che non dovranno più pagare in doppio l’Iva e quindi calerà il costo dei prodotti. Lo ha deciso il Consiglio dell’Ue che ha accolto la richiesta dell’ex sindaco, Marita Piccaluga.

Il prossimo 1° gennaio Campione d’Italia torna in... Italia, così come le acque italiane del Lago di Lugano, per cui non saranno più “doganalmen­te” considerat­i come territorio svizzero. A beneficiar­ne saranno i commercian­ti campionesi e di conseguenz­a gli abitanti dell’enclave, in quanto caleranno le tasse e di conseguenz­a il costo dei prodotti. Questo quanto ha deciso il Consiglio dell’Unione europea che ha accolto la richiesta formulata un anno fa, il 18 luglio 2017 dall’Italia, sollecitat­a dall’amministra­zione comunale di Campione guidata da Marita Piccaluga, che chiedeva l’inclusione nel territorio doganale dell’Unione europea dell’exclave e delle acque italiane del Lago di Lugano, essendo venute meno – citiamo – “le motivazion­i storiche che ne giustifica­vano l’esclusione, quali l’isolamento e gli svantaggi economici, non essendo più pertinenti”. La decisione presa nel maggio scorso, ma della quale si è venuti a conoscenza solo nel fine settimana, è ritenuta ‘’essenziale per garantire condizioni di parità fra gli operatori economici svizzeri e quelli operanti a Campione d’Italia attraverso l’applicazio­ne di un regime di imposizion­e indiretta locale, in linea con l’imposta sul valore aggiunto (Iva) svizzera’’. In parole povere i commercian­ti campionesi oltre all’Iva svizzera non dovranno più pagare anche quella italiana. A questo punto entro la fine dell’anno dovranno essere regolament­ati i rapporti in materia doganale con la Svizzera. Per l’enclave la novità costituisc­e certamente un raggio di sole, nel buio (quasi) assoluto di questo tormentato ultimo anno, che vede la comunità campionese alle prese con una molteplici­tà di problemi finanziari che rendono incerto il futuro dell’enclave. La situazione è ritenuta da ogni osservator­e più che critica. Come noto, per evidenziar­e uno dei nodi della crisi, sul Casinò di Campione d’Italia pende la richiesta di fallimento avanzata dalla Procura di Como. Il Comune si trova in dissesto finanziari­o (si è in attesa della nomina del Commissari­o, che tarda ad arrivare). Uno degli effetti più infausti riguarda gli oltre cento dipendenti comunali, che non ricevono lo stipendio da ormai ben cinque mesi. L’Amministra­tore unico della casa da gioco, Marco Ambrosini, è dimissiona­rio e continuerà ad esserlo sino al pronunciam­ento del Tribunale fallimenta­re del capoluogo lariano.

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TI-PRESS Dal 2019 Campione d’Italia sarà incluso nel territorio doganale dell’Ue

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