L’ambasciatore turco corregge il tiro
L’ambasciatore turco a Berna Ilhan Saygili ha annunciato venerdì il prossimo ritiro del divieto di movimento per le sette persone con doppio passaporto elvetico e turco attualmente trattenute in Turchia. Sabato sulla stampa ha tuttavia attenuato le sue affermazioni. In un’intervista ai giornali di Tamedia, Saygili ha precisato che l’annuncio riguarda solo le persone con doppia nazionalità alle quali è stato vietato di viaggiare a causa di misure amministrative prese in seguito al fallito colpo di Stato in Turchia nel luglio 2016. Invece, le persone colpite dal divieto di movimento sulla base di una decisione di giustizia necessitano di una nuova presa di posizione da parte di un tribunale. Secondo i giornali Saygili ha aggiunto la precisazione in sede di rilettura dell’intervista. Tutte le sette persone con doppio passaporto elvetico e turco come pure diversi turchi residenti in Svizzera si erano visti vietare di lasciare la Turchia in quanto presunti sostenitori del predicatore Fethullah Gülen – cui il presidente Recep Tayyip Erdogan attribuisce la responsabilità del fallito golpe – o perché legati a organizzazioni fuorilegge, in particolare curde. Alcuni sono agli arresti. Lo stato d’emergenza in Turchia non verrà più rinnovato alla sua scadenza, mercoledì. In due anni di misure d’eccezione imposte dopo il tentato putsch, secondo l’Onu almeno 160mila persone sono già state arrestate e 152mila epurate dalle pubbliche amministrazioni. L’ultima maxi-purga in questi giorni: un decreto presidenziale ha colpito oltre 18mila dipendenti pubblici, quasi tutti agenti di polizia o militari sospettati di aver “agito contro la sicurezza nazionale”. ATS