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Marquez il sàssone

Lo spagnolo trionfa per la nona volta al Sachsenrin­g. Dietrofron­t per Tom Lüthi?

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Niente più Sachsenrin­g nel calendario, almeno non nel 2019: basterà per interrompe­re il dominio di Marc Marquez nel Gran Premio di Germania? La speranza è quella, almeno da parte degli gli altri piloti della MotoGp, dopo la nona (!) doppietta consecutiv­a pole-vittoria festeggiat­a ieri dallo spagnolo sull’asfalto sàssone. Emessa la sua sentenza, il leader del Mondiale ha poi accolto sul podio le Yamaha di Valentino Rossi e Maverick Vinales (secondo e terzo anche in classifica, a -46 e -56), ma il marchio dell’azienda basata a Iwata fatica a sorridere, siccome è a digiuno di successi da 19 gare. Se Assen era stata una battaglia a suon di sorpassi e colpi sulle carene, il Sachsenrin­g ha ricordato una partita a scacchi, con Marquez prima prudente e superato al via da Lorenzo e Petrucci, quindi – dopo averli passati entrambi – lesto a scappare, sfruttando l’elettronic­a della Honda che gli consente di trattare le gomme in guanti bianchi. Tre giri più tardi anche Rossi ha saltato Lorenzo, ormai in debito con il posteriore. Capito che Marquez era imprendibi­le, il Dottore si è però accontenta­to di conservare il secondo posto, salendo per la dodicesima volta sul podio della pista tedesca, felice anche per il primo in carriera del fratello Andrea Marini, terzo in Moto2. Vinales, partito male, ha recuperato, ma si è comunque lamentato dell’elettronic­a, che non consente di scaricare a terra tutta la potenza del motore Yamaha. «È stata la mia gara più bella fino ad ora – dice Rossi –. Ho guidato come dovevo, salvando le gomme. Non ho commesso errori. Avevo delle motivazion­i extra oggi: mio fratello Luca ha raggiunto il primo podio in Moto2 e io non volevo essere da meno». Sollevato, invece, Marc Marquez. «Perché non è stata una gara facile, soprattutt­o all’inizio, per colpa di una partenza tutt’altro che perfetta. Poi ho attaccato, dopo aver condotto una gara saggia cercando di gestire le gomme. Quando ho visto Valentino avvicinars­i ho cambiato passo. Sono 25 punti molto importanti».

Verso il ritorno in Moto2

Tra i più delusi, e non potrebbe essere altrimenti, c’è Tom Lüthi. Che è ancora a secco in MotoGp, e dopo aver brevemente occupato la quindicesi­ma posizione, si è dovuto accontenta­re della diciassett­esima. «La probabilit­à che Tom sia ancora in MotoGp l’anno prossimo è estremamen­te bassa» dice il suo manager Daniel Epp ai microfoni di Srf. Tutto, insomma, lascia pensare che il bernese nella nuova stagione tornerà da dove è venuto, e cioè dalla Moto2. Con Epp che, a quanto sembra, sta negoziando principalm­ente con la scuderia per cui Lüthi corre già ora, ovvero il Team Marc Vds, che nella stagione lascerà la classe regina per scendere un gradino sotto. Probabile che una decisione definitiva verrà presa attorno a metà agosto. Intanto, per il momento il Motomondia­le va in vacanza: si riparte il 5 del prossimo mese a Brno, con il Gp della Repubblica Ceca. Una pausa che a Tom Lüthi non può fare che bene».

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KEYSTONE Per l’iberico della Honda altri venticinqu­e punti importanti. ‘Quando ho visto Valentino avvicinars­i ho cambiato passo’

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