‘È l’occasione buona per cercare il tempone’
Con un oro olimpico (Atene 2004) e due iridati (Londra 2017 ed Helsinki 2005), nonché venti sigilli in Diamond League – solo per limitarsi a quanto raccolto nei 100 m, specialità regina dell’atletica – può vantare uno dei curriculum più prestigiosi della scena mondiale. Ma quando si presenta fuori da pedane e corsie, con la sua casacca rossa, Justin Gatlin quell’aura del grande campione la lascia da parte, rivelandosi persona assai alla mano. Dal suo rientro alle competizioni dopo il secondo stop (di quattro anni, tra il 2006 e il 2010), Gatlin ha conosciuto una sorta di seconda giovinezza, come testimonia la sua impressionante progressione, culminata con lo strepitoso 9”74 con cui ha fermato il cronometro a Doha nel 2015. Il quinto uomo più veloce di tutti i tempi, nonché autore a quattro riprese del record mondiale dei 100 m. Oltre ad aver sbancato tre volte il jackpot della Diamond League, Gatlin è pure stato capace di scendere sotto la soglia dei 10” in dieci distinte stagioni, riuscendo in questa impresa ininterrottamente dal 2011 al 2017. Quest’anno si è fermato a 10”03 (il 13 luglio a Ostrava, con vento leggermente contrario). Ma per il Galà promette scintille: «Ho ottime sensazioni. È l’occasione buona per cercare il tempone: questa pista mi piace, e ha tutte le caratteristiche che necessitano per riuscire nell’impresa. Ho corso poche gare quest’anno, anche perché volevo dosare le mie forze per essere al top in ogni uscita». E a Bellinzona, del resto, Gatlin non ci è arrivato per caso, ma per scelta sua. «Chi mi ha parlato di questo appuntamento lo ha fatto in modo assai positivo, ragion per cui ho deciso di provare in prima persona questa nuova esperienza. In un anno senza grandi appuntamenti quali Mondiali o Olimpiadi, è importante provare nuove gare, trovando nuovi stimoli». M.I.