Omaggio di tre donne in forma d’arte
In un’esposizione congiunta alla Galleria Amici dell’Arte e nel Palazzo Branca-Baccalà di Brissago si rende omaggio a tre pittrici che hanno avuto uno stretto rapporto con il Locarnese, in particolare con le terre di Brissago dove avevano una seconda casa e hanno vissuto e lavorato a lungo. Non erano delle dilettanti, avevano tutte una buona formazione artistica e appartenevano alla media-alta borghesia. Si tratta di Gu- stava Iselin-Haeger (1878-1962) di origini berlinesi e discepola del pittore Max Liebermann, venuta in Svizzera dopo il matrimonio con il chirurgo basilese Hans Iselin; di sua figlia Faustina Iselin (1915-2010), grafica di formazione nonché rinomata artefice di marionette e maschere per il Carnevale di Basilea; ed infine della loro amica Elsa MoeschlinHammar (1879-1950), di origini svedesi, formatasi a Parigi all’Ecole Colarossi, diventata poi moglie dello scrittore svizzero Felix Moeschlin, creatrice di cartelloni pubblicitari e di celebri libri illustrati per bambini. La mostra, con opere provenienti anche da molto lontano, ha selezionato soprattutto quelle riguardanti scorci, situazioni e figure tipici del Lago Maggiore – sentieri, cappelle, grotti, contadini – dove disegno, acquarello e tempera erano mezzo ideale per prendere veloci notazioni, da rielaborare eventualmente in atelier muovendo tra la descrittività del dato naturalistico e la sua resa espressiva tramite l’accentuazione della linea o del colore così da rendere il coinvolgimento emotivo. Come quando Elsa Moeschlin, la più forte del gruppo, scrive il 27 giugno 1934: “Ieri, eravamo nel Bosco Sacro. Vedere i fiori uscire dai vecchi tronchi: che profumi e che colori! Un miracolo”. L’interesse della rassegna travalica quello prettamente artistico coinvolgendo anche quello sociologico, dal momento che esse non hanno solo documentato, ma anche operato per la promozione dell’agricoltura di montagna e la salvaguardia della cultura contadina. Al tempo stesso, la loro frequentazione del Locarnese è testimonianza di quella attrattività esercitata dal territorio tanto sul piano del suo fascino naturale e selvaggio, quanto su quello artistico susseguente alle esperienze del Monte Verità. Non ci fosse stato questo diffuso e duraturo milieu artistico, la storia (non solo dell’arte) del Ticino sarebbe probabilmente diversa. ‘Tre pittrici a Brissago’, fino all’11 agosto.