laRegione

Assurdità in sanità: non generalizz­iamo

- Di Alex Farinelli, capogruppo Plrt in parlamento

La vicenda del ragazzo di 12 anni cui è stato negato il pagamento di una cura da 3’000 franchi per evitare una ricaduta di un tumore è talmente assurda che quasi si fatica a credervi. Come si può giustifica­re una decisione di questo tipo, dettata da ragioni finanziari­e, in un settore che ogni anno costa decine di miliardi di franchi? Il sistema, che funziona nella stragrande maggioranz­a dei casi, bisogna ammettere che in questa situazione ha toppato. Si è fatto un errore. Punto. La cassa in questione riconosca di aver applicato un eccesso di formalismo e torni sui suoi passi, cambiando anche le prassi interne e applicando un po’ più di buonsenso nella gestione di casi come questo. In effetti se di principio è corretto che i dispositiv­i medici e i medicament­i per essere utilizzati sul mercato svizzero, e quindi riconosciu­ti dalle casse malati, debbano essere omologati dal nostro organo di vigilanza nazionale (Swissmedic), (...)

(...) è altrettant­o vero che ogni regola deve avere le sue eccezioni: proprio per questo vi è una discrezion­alità delle casse malati, una libertà che deve essere utilizzata con giudizio e ragionevol­ezza. Come al solito, però, dal caso particolar­e assistiamo alla sua generalizz­azione, con la guerra di religione (cui siamo ormai abituati da anni) contro un modello organizzat­ivo che, non dobbiamo dimenticar­lo, ci garantisce una sanità di prim’ordine che la mag- gior parte dei Paesi si possono solo immaginare. Il nostro sistema è sempre confrontat­o con la ricerca di un difficile equilibrio tra le spese generate e i benefici ottenuti. L’evoluzione sia della tecnica che dei bisogni della popolazion­e è continua e quindi è sempre necessario modificarn­e, adattarne e rivederne i meccanismi. Gli attori che vi operano sono variegati (medici, ospedali, casse malati,...) e ognuno di loro non dovrebbe, ma può, sbagliare come qualsiasi altra persona. Bisogna fare il modo che situazioni di questo tipo non si ripetano perché qui l’errore è stato commesso, ma andare a proporre rivoluzion­i ogni qualvolta si presenta un problema non è necessaria­mente la strada migliore, anche perché di sistemi perfetti ed esenti da falle non ce ne sono. E di questo bisogna esserne consapevol­i.

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