Sanzionati negli scorsi anni alcuni garage della Svizzera tedesca
La Commissione della concorrenza (ComCo) aveva già aperto un’inchiesta per violazione delle norme sulla concorrenza nel maggio di cinque anni fa. Nel mirino della ComCo erano finiti alcuni concessionari svizzeri delle marche del gruppo Volkswagen (VW, Audi, Skoda e Seat); tra questi vi era anche Amag. Oggetto dell’inchiesta era la presunta fissazione di sconti e di riduzioni forfettarie per vendita al dettaglio di veicoli nuovi delle marche in questione. In un primo momento, l’8 agosto del 2014, la ComCo aveva chiuso il procedimento proprio contro Amag e approvato un accordo di conciliazione concluso tra la Segreteria della ComCo e Amag. Nell’accordo – dichiarato nullo due anni dopo (nell’aprile del 2016) dal Tribunale amministrativo federale per un vizio di forma in quanto approvato solo dal vicepresidente della ComCo e non dall’intera commissione – Amag si impegnava a non applicare accordi sulla fissazione di sconti e riduzioni forfettarie e a non scambiare informazioni sensibili sui prezzi con i suoi concorrenti. In quell’occasione ad Amag, in quanto autodenunciatasi, non fu inflitta alcuna sanzione. Non andò così agli altri quattro concessionari svizzeri del gruppo Volkswagen (i sangallesi Auto-Service Ag, Autoweibel Ag, City-Garage Ag e il bernese Garage Gautschi Holding Ag) puniti con multe tra i 10mila e i 320mila franchi. La ComCo era giunta alla conclusione che questi concessionari condividevano la politica di ribassi concordata durante gli incontri regionali (cosiddetti ‘Stammtisch’ dell’Associazione degli agenti del gruppo Volkswagen. Lo scopo di questi incontri era l’applicazione delle condizioni concordate attraverso tutti i rivenditori autorizzati delle marche del gruppo Volkswagen in Svizzera. Andò peggio a un altro costruttore tedesco – Bmw – che fu condannato dalla ComCo a una multa da 157 milioni di franchi (sanzione confermata a novembre dello scorso anno dal Tribunale federale) per aver inserito nei contratti dei concessionari europei una clausola che impediva di vendere ai cittadini residenti in Svizzera una Bmw a prezzi scontati (grazie al cambio franco-euro) fuori dai confini nazionali.