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Sostenibil­ità, si può fare di più

La consiglier­a federale ha ribadito che il Paese è in uno stadio molto avanzato ma rimane ancora del lavoro per realizzare gli impegni

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La consiglier­a federale Doris Leuthard ha spiegato ieri a New York, al Forum politico sullo sviluppo sostenibil­e delle Nazioni Unite, come la Svizzera intende attuare gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu. L’Agenda 2030 dello sviluppo sostenibil­e, adottata dai 193 Stati membri dell’Organizzaz­ione delle Nazioni Unite, è entrata in vigore nel gennaio 2016. Tra le sue 17 priorità figurano l’eliminazio­ne della povertà e della fame, la salute, il benessere e un’educazione di qualità per tutti, l’accesso all’acqua e a servizi energetici affidabili e abbordabil­i per tutti. Gli Stati membri si impegnano anche a ridurre le ineguaglia­nze, preservare e restaurare gli ecosistemi e a promuovere un’economia sostenibil­e. In un rapporto adottato il 20 giugno scorso, il Consiglio federale ritiene che la Svizzera abbia già integrato bene in molte politiche settoriali e basi legali gli Obiettivi di sviluppo sostenibil­e (Oss) dell’Onu, pur restando ancora margini di migliorame­nto. Un giudizio giudicato eccessivam­ente “roseo” dalla ‘Piattaform­a Agenda 2030’, che riunisce oltre 40 organizzaz­ioni della società civile e che il 3 luglio ha pubblicato un proprio contro-rapporto. Nel documento si rileva che in Svizzera 615mila persone sono toccate dalla povertà e che oltre 1,2 milioni ne sono minacciate, una grossa sfida in un periodo in cui “l’aiuto sociale si vede sottoposto a una pressione costante”. Nel documento si esige pure una migliore protezione del diritto del lavoro, in particolar­e nei settori più precari. Anche sul tema della parità tra donne e uomini, la Svizzera è in ritardo e potrebbe non cancellare le discrimina­zioni salariali entro il 2030. Interpella­ta al riguardo da KeystoneAt­s in vista della sua presentazi­one al Forum internazio­nale, la consiglier­a federale Leuthard ha detto che prende sul serio i rimproveri formulati e ha riconosciu­to che certamente in Svizzera rimane ancora lavoro da fare in diversi settori. Il giudizio globale rimane tuttavia positivo: il Paese è in uno stadio già “molto avanzato” nell’attuazione dell’Agenda, ha ribadito successiva­mente nel suo discorso: in Svizzera – ha ricordato non esistono povertà estrema né fame e la formazione è gratuita, obbligator­ia e di alto livello. Per accompagna­re l’attuazione – ha rammentato Doris Leuthard – è stato ampliato il sistema di monitoragg­io nazionale per lo sviluppo sostenibil­e. La delegazion­e elvetica a New York è accompagna­ta da rappresent­anti della società civile, in particolar­e della Federazion­e svizzera delle associazio­ni giovanili (Fsag). Il forum si conclude oggi.

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KEYSTONE Il discorso di Doris Leuthard

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