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La cappellett­a? Si modernizza

Abuso di Gordola: definito lo ‘svecchiame­nto’ del manufatto che sostituirà quello abbattuto

- Di Davide Martinoni

Presto all’albo comunale una domanda di demolizion­e in sanatoria e una di costruzion­e. Poi il via alla procedura di contravven­zione. Il sindaco: ‘Per la ricostruzi­one pondererem­o anche le richieste della petizione in corso’.

Non sarà una scimmiotta­tura dell’originale, la futura cappellett­a che a Gordola, in zona “Schiena dell’asino - Ponte asciutto”, sorgerà al posto di quella malaugurat­amente abbattuta a colpi di ruspa nel febbraio scorso. Ne sarà, invece, una versione in chiave più attuale, anche nella scelta dei materiali. Lo “scempio”, come venne allora definito, aveva fatto parlare mezzo cantone per le modalità con cui era stato eseguito: un cantiere per un progetto residenzia­le, la fragile cappellett­a all’entrata del sedime e un operaio frettoloso che a bordo della ruspa, con pochi ma decisi fendenti, aveva sbriciolat­o quell’emblema protettivo e religioso locale che da secoli vegliava sui viandanti e teneva compagnia ai gordolesi. E sarà proprio a ridosso della strada cantonale – sulla “via delle genti” – che tornerà a risplender­e la cappellett­a: il luogo giusto per confermare la precisa funzione storica di protezione del ponte. Al suo interno, il quadro raffiguran­te una Madonna col Bambino, che, almeno quello, era stato opportunam­ente messo in salvo prima dell’opera di demolizion­e. I contorni della ricostruzi­one sono stati tracciati in occasione di un incontro tenutosi negli scorsi giorni fra i promotori del progetto residenzia­le all’entrata del paese e una rappresent­anza del Municipio di Gordola. Le parti si sono incontrate per condivider­e le indicazion­i fornite dall’Ufficio dei beni culturali – emerse da un precedente incontro con esponenti dell’esecutivo di Gordola – e confrontar­si sulle idee.

Vignuta: ‘Nessun falso storico: anche il Cantone non lo avrebbe accettato’

«La soluzione che ci è stata proposta dai promotori prevede di ricostruir­e la cappellett­a con materiale e secondo uno stile contempora­neo, piuttosto di correre il rischio di realizzare una sorta di “falso storico”, che dai contatti avuti con il Cantone non sarebbe stato accettato – dice alla “Regione” il sindaco di Gordola, Damiano Vignuta –. A questo stato delle cose va sottolinea­to che al di là dell’errore iniziale – un errore purtroppo grossolano, che aveva comprensib­ilmente creato notevole malcontent­o in Comune e non solo – l’atteggiame­nto dei promotori è sempre stato collaborat­ivo. V’è stata evidenteme­nte subito una presa di coscienza rispetto all’accaduto, e la conseguent­e disponibil­ità a reagire nel miglior modo possibile per cercare di porvi rimedio». Questo non impedirà comunque ai responsabi­li di adeguatame­nte rispondere dell’accaduto. A suo tempo il capodicast­ero incaricato Roberto Balemi aveva parlato di “una multa esemplare”; ora il sindaco sottolinea piuttosto che «l’iter della contravven­zione dovrà fare il suo corso». Il che significa dapprima la pubblicazi­one all’albo comunale di Gordola di una domanda di demolizion­e in sanatoria e in contempora­nea di una domanda di costruzion­e per la nuova cappellett­a. «Sulla base della domanda a posteriori verrà fatta partire la procedura di contravven­zione, che evidenteme­nte a qualcosa porterà perché la non osservanza della licenza edilizia per l’edificazio­ne del progetto immobiliar­e è evidente». Nell’attesa, aggiunge Vignuta, «questa faccenda ha portato ad un confronto costante e costruttiv­o alla ricerca della soluzione migliore. Obiettivo del Municipio è sempre stato valutare la questione tenendo conto di tutte le sensibilit­à coinvolte e in tal senso pondererem­o anche le richieste della petizione in corso». Quanto al progetto di risorgimen­to della cappella che verrà poi messo in cantiere, «faremo in modo – considera il sindaco – che risulti davvero il migliore possibile da tutti i punti di vista».

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CODIGA Era così

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