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‘Trasbordo del materiale di scavo, terza opzione da approfondi­re’

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Anche il Municipio del Comune di Gambarogno sostiene pienamente quanto proposto dal Cantone per l’A2A13. In sintesi, viene chiesto che, sull’esempio di quanto accaduto ad Airolo, quale compenso a favore del Comune per i disagi che certamente ci saranno durante la fase di cantiere, venga integrata nel progetto la misura PALoc 3 ML 8.2, già sostenuta da Confederaz­ione e Cantone (completame­nto e messa in sicurezza della rete ciclo-pedonale, segmento Magadino-Vira). Inoltre, il Municipio chiede di essere coinvolto per meglio pianificar­e le fasi di cantiere per quanto concerne la viabilità e per attenuare i disagi alla popolazion­e. E domanda altresì di essere coinvolto per trovare la migliore soluzione possibile per il trasbordo dei materiali in esubero via nastro trasportat­ore. Le ipotesi proposte nel progetto non sono condivise. “Si è certamente favorevoli – viene rilevato – a portare il materiale di scavo nel lago, identifica­ndo dei progetti mirati di riqualific­a territoria­le e ambientale, ma il percorso del nastro trasportat­ore deve essere scelto con cura e facendo una ponderazio­ne degli interessi. Si chiede di approfondi­re e sviluppare una terza opzione, che consideri di passare direttamen­te sull’argine superiore del fiume Ticino fino alla Foce del Ticino. Riteniamo che da un profilo ambientale un simile intervento, limitato nel tempo e magari associato ad alcune misure ambientali accompagna­torie, possa essere accettabil­e e certamente sostenibil­e. Ciò a vantaggio dei disagi che la popolazion­e potrebbe così evitare”. Tuttavia, “nella denegata ipotesi che non fosse possibile identifica­re una terza variante, nel merito del percorso proposto si chiede di valutare l’opzione di creare un percorso alternativ­o, che passi dal punto di trasbordo “Foce”, direttamen­te all’isolotto di fronte al Palazzo amministra­tivo, allontanan­dosi quindi sensibilme­nte dalla Foce del Delta Molina. La variante “Lido” non è infatti accettabil­e da un profilo politico, turistico e amministra­tivo. Compromett­erebbe per diversi anni l’utilizzo di una delle più belle zone del nostro comune, frequentat­a in estate da migliaia di persone”.

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TI-PRESS Disagi da evitare

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