‘Il Losanna è favoritissimo, al Chiasso serve stabilità’
Il campionato di Challenge League rischia di regalare ben poche incertezze: se l’anno scorso ciò era dovuto alla rinuncia da parte del Wohlen a richiedere la licenza già a metà stagione, quest’anno si rischia di assistere allo stradominio del neorelegato Losanna del ticinese Simone Rapp: «Anche dopo aver parlato con alcune persone vicine al club vodese, sono convinto che il Losanna farà davvero campionato a sé – analizza il tecnico ticinese Arno Rossini –, grazie a una dirigenza ambiziosa. Tuttavia la concorrenza non è insignificante, a partire da Vaduz e Servette, ma anche pensando a Winterthur o Aarau». La promozione passerà sicuramente anche dai gol di Rapp: «Le condizioni attuali hanno fatto sì che per lui non fosse conveniente lasciare il Losanna, ma ora dovrà adattarsi a un gioco diverso da quello che lo aveva portato in alto a Thun e dimostrare di avere la volontà di risalire assieme al suo club. Inoltre i biancoblù potranno contare sull’esperienza di giocatori come Yeltsin Tejeda, reduce dai Mondiali disputati con la Costa Rica». Se pronosticare il successo del Losanna sembra facile, più difficile è predire cosa saprà fare il Chiasso: «Non è mai facile analizzare i rossoblù, perché da una stagione all’altra cambiano sempre molti giocatori – prosegue il 61enne allenatore –, e ora hanno un nuovo staff tecnico alla prima esperienza a questi livelli. È importante che almeno a livello dirigenziale ci sia stabilità e che non vengano apportati cambiamenti dopo poche partite, per non mettere in difficoltà il tecnico e non sprecare risorse preziose. Solo in questo modo si potrà perseguire l’obiettivo, importante per tutto il movimento regionale, di formare i giovani e ricavarne profitti». Ben difficilmente però la formazione rossoblù si proporrà come grande protagonista in campionato: «L’anno scorso ho visto il Chiasso giocare più volte e ha dimostrato di potersela giocare anche con squadre di maggiore caratura, ma immagino comunque che finirà nella parte inferiore della graduatoria». V.B.