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La ‘crociata’ di Riccardo Muti

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Fedeltà alla partitura, rispetto per le intenzioni dell’autore, studio meticoloso e un laborioso esercizio d’artigianat­o per la costruzion­e drammaturg­ico-musicale dell’opera, le braccia pura estensione della mente: così si compone l’etica del fare musica, così la insegna Riccardo Muti nella sua Italian Opera Academy a giovani direttori e maestri collaborat­ori, tutti under 35, ma anche al pubblico in sala. L’Accademia torna a Ravenna dal 21 luglio al 3 agosto nella duplice veste di momento di alta formazione e di luogo eletto per la promozione dell’opera italiana, patrimonio universale da salvaguard­are dalle cattive abitudini esecutive e da trasmetter­e in tutta la sua autenticit­à e profondità. Ad attendere gli allievi due settimane di studio di una singola opera, il Macbeth di Giuseppe Verdi, per scoprirne, sempre con la guida di Muti, segreti e alchimie, di scena in scena, di frase in frase, indagando e analizzand­o parole, colori, dinamiche. Prima al pianoforte, poi in orchestra e con i cantanti, infine nei concerti diretti da Muti e dai suoi allievi. «La mia è una crociata – dice il maestro – a favore dell’integrità della partitura e contro la compiaciut­a disattenzi­one con cui il melodramma è spesso presentato sui palcosceni­ci di tutto il mondo, a causa della mancata comprensio­ne del rapporto tra musica e testo. Il nostro repertorio deve invece godere del medesimo rispetto riservato alla musica d’oltralpe». L’obiettivo di questa impresa, inaugurata nel 2015? «Trasmetter­e a chi verrà dopo di me quanto ho appreso da chi mi ha preceduto. Da Antonino Votto e, per suo tramite, da Arturo Toscanini, a sua volta depositari­o diretto del lascito verdiano, oggi purtroppo avvilito da indebite consuetudi­ni, arbitrii e fraintendi­menti». Naturale quindi che il cuore di questa bottega rinascimen­tale, dove i segreti del mestiere si tramandano da maestro ad allievo, sia ancora una volta un’opera verdiana: il Macbeth, dopo Falstaff, Traviata e Aida delle edizioni precedenti. Non a caso Macbeth è al centro dell’estate di Riccardo Muti, presentato a Firenze e poi a Ravenna per celebrare i cinquant’anni dal suo debutto al Maggio Fiorentino. Sul palco del corso, l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini che Muti stesso ha fondato nel 2005, altra testimonia­nza della devozione alla formazione della nuova generazion­e di musicisti, provenient­i da tutto il mondo.

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TI-PRESS In difesa del melodramma

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